Elezioni 2020

​Scuola, Ralli: “Soluzioni, non scontri”

Un monito a scansare polemiche e garantire una riapertura efficiente e in sicurezza: ecco la proposta di del candidato sindaco del centrosinistra

Un monito a scansare inutili polemiche e a fare. In ballo c'è la riapertura della scuola e dunque le esigenze di ragazzi, famiglia, docenti e personale scolastico. Un mondo che deve ripartire e funzionare. Per questo Luciano Ralli, candidato sindaco del centrosinistra toglie dal terreno della campagna elettorale inutili speculazioni politiche. “Possiamo litigare su tutto in campagna elettorale. Ma certamente non sulla formazione e sul diritto allo studio dei nostri ragazzi”. Dunque centralità alle proposte per garantire una riapertura dell'anno scolastico sicura ed efficiente.

Ghinelli propone di utilizzare gli spazi all'aperto? “Sono stati sempre utilizzati ma per attività definite: attività motorie, il gioco libero, i tempi ricreativi, la consegna e il ritiro dei bambini e tutte quelle azioni che i docenti programmano in base ai campi d'esperienza per la scuola dell'infanzia e per le discipline negli altri ordini di scuola come da "Indicazioni Nazionali del 2012"

Ipotizzare l’attività didattica all’aperto è un’altra cosa. Possono e devono essere studiate altre soluzioni. La scuola Curina, ad esempio, ha in un perimetro di 300 metri due centri di aggregazione, una scuola materna privata e una parrocchia. Poi perché non considerare le "piccole scuole", quelle che l'amministrazione vuol chiudere. Pensiamo a Quarata, Giovi e tante altre: con un sistema di trasporto molti problemi potrebbero essere risolti. E non si venga a parlare di sicurezza: in tre mesi avrebbero potuto essere messi a norma, d'altronde non si stanno demolendo pareti in tutti i plessi scolastici?”. 

Ralli è convinto che l'emergenza Covid potrebbe essere l’occasione per riorganizzare almeno una parte del sistema scolastico la cui componente immobiliare è del Comune di Arezzo. In proposito,Valentina Vaccari, candidata nella lista Pd, avanza la proposta di un vero e proprio polo didattico: “L’area della Cadorna non ha un’identità ben definita, se si fa eccezione per lo Sportello Unico che ha finito pe caratterizzarla. Ma un’ipotesi da valutare puà essere quella di far diventare la ex Cadorna la “Banca dello spazio” per affrontare l’emergenza Covid. Ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo polo didattico aretino”.