Attualità

Si sente male all'Ipercoop, salvato dal defibrillatore

Il fatto è accaduto questa mattina. Un uomo di 80 anni va in arresto cardiaco e il personale della struttura, adeguatamente preparato, intervine

Massimo Mandò

Questa mattina, intorno alle 9,40, un uomo di 80 anni che si trovava presso il Centro Commerciale Setteponti si è accasciato a terra. L'anziano era in arresto cardiaco. Immediato l'intervento del personale della struttura che, grazie all'uso appropriato del defibrillatore, è riuscito a salvargli la vita. Dopo pochi minuti sono giunti i sanitari della Asl che hanno stabilizzato il paziente e lo hanno trasportato in codice rosso nel reparto di emodinamica del "San Donato".

“Questa vicenda - dichiara Massimo Mandò, direttore del servizio emergenza Urgenza Asl Toscana sud est - ci insegna e ci ricorda quanto sia importante la preparazione di tutti i cittadini alle emergenze che possono sempre accadere in tutti i luoghi. Da parte nostra continuiamo a specializzarci, a formarci e dotarci di strumenti sempre più efficaci e all’avanguardia. Rimane, però, fondamentale la collaborazione del singolo cittadino, che nei primi istanti di un malore o incidente, può fare la differenza tra la vita e la morte. Saper usare il defibrillatore è il primo passo che ognuno di noi può compiere per intervenire in maniera risolutiva, qualora si trovi nelle vicinanze di una persona colpita da un arresto cardiaco".

L’improvviso stop all’attività del cuore è causa di sessantamila decessi ogni anno in Italia. La rianimazione cardiopolmonare effettuata da chiunque si trovi vicino alla persona colpita da un arresto cardiaco è in grado di aumentare fino a otto volte le probabilità che questa sopravviva all’evento
"Seguendo il principio che più i soccorsi sono tempestivi e maggiori sono le probabilità di salvare una persona colpita da un arresto cardiaco - prosegue Massimo Mandò - dobbiamo diffondere e rafforzare la cultura della rianimazione cardiopolmonare, coinvolgendo tutti i cittadini: la possibilità di salvare vite passa per le loro mani. Pensiamo che nel caso di oggi, i primi soccorritori hanno defibrillato la persona ben tre volte prima dell’arrivo dei sanitari. Da questo si capire che senza il loro intervento il paziente sarebbe deceduto".

Nel territorio della provincia di Arezzo ci sono circa 1.000 defibrillatori posizionati in luoghi strategici e circa 35mila persone già formate ad utilizzarlo.