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​Spaccio e sesso a cielo aperto in video

I carabinieri hanno arrestato due albanesi. Ricostruiti oltre diecimila contatti con i clienti. Ammessi anche pagamenti in natura

Spaccio a cielo aperto, vicino a bar e centri commerciali. Centinaia di cessioni documentate, “clienti” fidelizzati e pagamenti anche con prestazioni sessuali direttamente “on the road”. Una rete tessuta da due albanesi arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Arezzo, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Cinofili di Firenze. 

Su due albanesi pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dai Gip del Tribunale. Il blitz è scattato dopo lunghe indagini andate avanti per mesi: i militari dell'Arma hanno seguito i movimenti dei due pusher e documentato minuziosamente l'attività di spaccio, prevalentemente cocaina ma in alcune occasioni anche marijuana.

Due i filoni investigativi portati avanti dai carabinieri. Il primo caso è relativo alla zona del viale Santa Margherita: lo spacciatore, un 35enne albanese con precedenti di polizia, dopo essere stato contattato telefonicamente dai clienti, provvedeva a consegnare la droga in bicicletta, in un'area poco distante dalla sua abitazione dove incontrava i clienti di turno, scegliendo solitamente gli spazi pubblici di centri commerciali e parcheggi come luogo di appuntamento.

Pressoché identiche le modalità di azione seguite anche dall’altro spacciatore finito in manette, anche lui albanese di 34 anni e con precedenti. Quest'ultimo aveva “scelto” le zone di Ceciliano e di via Romana: al contatto telefonico via whatsapp seguiva la consegna nei posti concordati, per lo più zone isolate in prossimità di fabbriche, bar parcheggi, dove l'albanese arrivava in auto e da solo.

In entrambi i casi l’attività investigativa, avviata grazie alle preziose segnalazioni di alcuni cittadini, ha consentito di raccogliere a carico dei due arrestati gravi indizi di colpevolezza in ordine a centinaia di cessioni di stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, consumati in città nell’arco dell’ultimo anno. 

I carabinieri, con i numerosissimi servizi di osservazione e i pedinamenti portati avanti per quasi tre mesi, sono riusciti a identificare molte decine di acquirenti e ricostruire una rete di oltre diecimila contatti da parte di una clientela composta prevalentemente da giovani aretini e oramai fidelizzata; secondo le indagini degli investigatori, molti di loro hanno acquistato con regolarità negli ultimi anni (alcuni addirittura a partire dal 2005), due o tre volte a settimana, arrivando a perfezionare acquisiti per centinaia di dosi. 

Dieci euro a grammo era il costo della marijuana e 70/80 euro quello della cocaina, ma erano ammessi anche pagamenti in natura come nel caso di una giovane tossicodipendente che ha dichiarato ai militari di non aver mai pagato la droga in denaro, bensì garantendo allo spacciatore in svariate occasioni prestazioni sessuali, anche in strada all’aperto.

Dopo l’arresto i due sono stati condotti in carcere. Dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti continuato e, nel caso del 35enne, con l’aggravante di aver ottenuto prestazioni sessuali da persona tossicodipendente.