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Stato di emergenza dopo l'uragano

Si aggrava il bilancio dei danni provocati dalla bomba di grandine e vento che si è abbattuta sull'aretino con raffiche fino a 100 chilometri orari

Foto facebook Gianfrancesco Gamurrini

Sono bastati i sopralluoghi nei luoghi più colpiti della città, praticamente ovunque, a convincere il Comune della necessità di chiedere lo stato di emergenza

L'uragano che ha colpito Arezzo intorno alle 15 in pochi minuti ha seminato caos e provocato gravi danni a edifici e infrastrutture. Si è trattato di un 'groppo di vento', come spiega Bernardo Gozzini, amministratore unico del Lamma, cioè di un incremento violento della velocità media del vento che ha dato origine a un colpo provocato dalle forti correnti che si trovano all'interno della cella temporalesca.

Le raffiche hanno superato gli 80 chilometri orari arrivando anche a toccare i 100.

Le chiamate ai vigili del fuoco sono state 150 dall'inizio della tempesta.

La zona più colpita è stata quella di via Fiorentina dove è crollata parte del tetto della ditta Telecontrol. Proprio qui, il cedimento ha causato il ferimento di un 60enne originario di Cavriglia, portato subito all'ospedale San Donato. A riportare gravi danni sono stati anche una casa di riposo e il palazzetto dello sport 'Mario d'Agata', dove si è recata l'assessore Lucia Tanti.

Nella zona del palazzo degli affari è caduta una gru e si registrano problemi anche nell'area industriale di Battifolle. 

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini e l’assessore alla protezione civile Barbara Magi hanno avviato subito i sopralluoghi nelle zone più interessate dalla bufera. 

Il sindaco Alessandro Ghinelli, che si trovava in vacanza fuori città, è subito rientrato ad Arezzo. “Ci vorranno alcuni giorni per fare un bilancio dei danni e tornare alla normalità. Faremo tutto quello che è in nostro potere per sostenere i cittadini per far fronte a questa emergenza”.