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Trionfo azzurro, Arezzo in piazza a far festa

Una vera e propria marea umana con tricolori, maglie azzurre, lacrime, gioia, fumogeni, petardi: ha vinto l'Italia, abbiamo vinto tutti

L'Italia è Campione d'Europa. A Wembley, con di fronte i padroni di casa dell'Inghilterra, gli azzurri di Mancini sono andati sotto dopo 2 minuti subendo a freddo la rete di Shaw. Il pareggio di Bonucci è arrivato sugli sviluppi di un calcio piazzato nella ripresa, quando ormai gli inglesi non uscivano più dalla loro metà campo. Poi i supplementari e i rigori, dove ancora una volta i padroni di casa sono andati avanti. Ma sono arrivate le due parate di Donnarumma e il titolo europeo, che mancava dal 1968.

Mancavano pochi minuti alla mezzanotte e Arezzo si è riversata in strada. Quella di martedì sera, dopo il successo in semifinale con la Spagna, era stata una buona prova generale della festa che ancora adesso va avanti per le strade del centro storico. In moto, in auto, a piedi, da soli e in gruppo, abbracciati, in lacrime e sorridenti. Gli aretini hanno fatto esplodere la loro gioia incontenibile, come sta accadendo in ogni città d'Italia, per un successo collettivo che l'intera nazione ha sognato. Ancor di più dopo la mancata qualificazione al mondiale di Russia 2018, dalle cui ceneri è nata la Nazionale stanotte in trionfo.

Le scene viste in centro sono state le stesse di pochi giorni fa. Fumogeni rossi, bianchi e verdi e bandiere al vento ovunque. Gente truccata con i colori della bandiera. Bottiglie stappate e scolate. Abbracci e cori. Continuamente ed ovunque, partiva spontaneo l'inno di Mameli. In gruppetti o su tutta via Roma, via Crispi e Piazza Guido Monaco, piene in modo incredibile, colorate e festanti. Qualcuno si è arrampicato sui semafori sventolando il tricolore. Letteralmente migliaia di smartphone accessi, per foto e video che rimarranno nella memoria collettiva, a testimoniare e raccontare la propria presenza in un momento che, pur nella sua relativa importanza visto che si parla solo di sport, rimarrà nella storia d'Italia. E di Arezzo.