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Una lettera a Rossi per tutelare la sanità aretina

Arriva dai Popolari per Arezzo: il pretesto è fornito dalle recenti dichiarazioni sulla riforma sanitaria regionale

Il risparmio di 240 milioni di euro taglierebbero numerosi servizi al cittadini, riducendo ulteriormente i posti letto negli ospedali e diminuendo il personale tra primari e infermieri. Il rischio evidenziato dai Popolari per Arezzo è dunque quello di veder nuovamente depotenziato l'ospedale aretino del San Donato, con una conseguente perdita di funzionalità e di qualità. 

"Condividiamo la necessità di eliminare gli sprechi e di razionalizzare le risorse - scrive Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - ma questo non significa attuare meri tagli a discapito dell'assistenza ospedaliera e territoriale che scaricherebbero sulle famiglie l'onere di migrare verso altre realtà per ricevere le cure di cui hanno bisogno. Non è accettabile che la giunta regionale abbia approvato un piano di riorganizzazione sanitaria che mina la funzionalità stessa della sua rete ospedaliera".

Particolare attenzione è stata orientata alla riduzione del personale infermieristico, che il governatore Rossi ha dichiarato di voler sostituire con Operatori Socio Sanitari. "Disinvestire sulla figura infermieristica - continua Grasso, - significa mettere a rischio i percorsi di assistenza alla persona, alla famiglia e alla collettività. Il professionista della salute, l'infermiere, ha infatti un compito preciso e di elevata complessità tecnico-relazionale che risulta fondamentale sia a livello ospedaliero che domiciliare. Ridurre il numero di infermieri rappresenterebbe un grave deficit per l'intera sanità regionale". 

Al momento ci sono sei infermieri ogni mille abitanti, un numero molto più basso rispetto agli standard europei, dunque la proposta di legge in questione indebolirebbe e abbasserebbe ulteriormente la qualità della sanità pubblica regionale. I Popolari per Arezzo hanno così chiesto al governatore Rossi di fornire spiegazioni sul futuro previsto per tutti gli infermieri aretini e toscani. "La salute dei cittadini non ha prezzo - chiosa il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - occorre chiarezza su una riforma che, se confermata, limiterebbe l'accesso alle prestazioni sanitarie e ridurrebbe considerevolmente la qualità del servizio".