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Non dice una parola l’uomo che ha ucciso la figlia

Solo una leggera depressione. Resta così senza spiegazione la tragedia familiare di Levane. La mamma è accanto al figlio ricoverato per trauma cranico

Vigili del fuoco intorno al pozzo in cui si è gettato l'uomo

Una leggera depressione, niente di più. Gli amici, i conoscenti e anche i parenti dell’uomo che ieri ha ucciso la figlia di quattro anni a Levane, sono tutti concordi nel sostenere che niente faceva immaginare quanto stava per compiere il trentanovenne di origine bengalese. L’operaio era in cassa integrazione, e questo gli aveva procurato un certo disagio che però al momento non spiega quanto accaduto ieri. Tra l’altro, l’uomo si è chiuso in un silenzio ostinato da quando è stato estratto dai vigili del fuoco dal pozzo, in cui si era gettato cercando il suicidio. Ora, dopo che è stato dimesso dall’ospedale della Gruccia, si trova nel carcere fiorentino di Sollicciano. Sua moglie, che era a fare la spesa nel momento in cui il marito ha aggredito i figli, è rimasta sempre accanto al figlio dodicenne che è ancora ricoverato nell’ospedale del Valdarno, per un trauma cranico riportato a causa dei colpi inferti dal padre.