Dopo l’entrata del nuovo scaglione e qualche attrito per il ripristino dell’equilibrio di gruppo, questa settimana "La caserma" si apre con l’uscita di Martina. La ragazza aretina di Castelfranco di Sopra, era molto scossa dagli ultimi eventi e dopo il colloquio con il capo istruttore, esterna la chiara intenzione di uscire dal programma.
Deve quindi riconsegnare tutto il materiale e salutare i ragazzi. Le compagne manifestano grande rammarico per non essere riuscite ad aiutarla ad integrarsi col gruppo ma la decisione è presa e Martina Albertoni abbandona La Caserma con un misto di sentimenti: “Mi dispiace andarmene ma la competitività mi demoralizza” confessa. “Il ricordo più bello che mi porto dietro è aver imparato a fare il cubo!”.
Il congedo di una di loro fa emergere posizioni contrastanti tra i ragazzi rimasti ma grazie all’atmosfera rilassata nello spaccio, tutto torna tranquillo e l’indomani il gruppo si prepara a maneggiare le armi o meglio dei simulacri. Un simulacro è una copia fedele di un’arma e i ragazzi useranno sempre simulacri nella loro permanenza in caserma.
Dopo l’addestramento è il momento degli approfondimenti culturali con una lezione di Aldo Cazzullo, storico e giornalista, sul ruolo delle donne nelle guerre e in particolare su Viktoria Savs che combatté per due anni e solo alla fine della guerra si capì che era una donna e venne insignita di una medaglia al valore e su altre tragiche storie come quella della partigiana Cleonice Tomassetti che si unì ai combattenti fino alla sua fucilazione. Occasione di riflessioni profonde per i giovani della generazione Z e Omar Hussain, ragazzo colto e sensibile, segue con partecipazione.