Attualità

Cento giorni col Covid, ne parla dall’altare

Il professore di religione e diacono invitato dall’arcivescovo Fontana a leggere in duomo il Vangelo e a raccontare la sua esperienza con la malattia

Rodolfo Valorosi Massai durante il suo intervento in Duomo ad Arezzo

Sono tanti mesi che lo aspettano a Laterina e Pergine, lui è il prof di religione della scuola di Pieve a Presciano che per quasi cento giorni è rimasto in ospedale per colpa del Covid.

Poi, quasi a sorpresa, gli alunni, i genitori degli studenti e i tanti amici del paese hanno potuto rivedere Rodolfo Valorosi Massai mentre – l’11 febbraio, in diretta streamingleggeva il Vangelo durante la messa celebrata nel Duomo di Arezzo nella Giornata del malato, in occasione dei festeggiamenti della Madonna del Conforto.

L’Arcivescovo Riccardo Fontana ha voluto proprio lui all’altare e Rodolfo – appena dimesso dal San Donato, ancora debole e incerto sulle gambe – non ha voluto mancare all’appuntamento.

Massai è diacono nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e in abiti talari, seduto sulla carrozzina, col microfono in mano ha ringraziato monsignor Fontana con voce rotta dalla commozione: “Ci è stato vicino quotidianamente, sostenendo me e la mia famiglia, grazie, grazie”. Poi un pensiero ai medici e agli infermieri che lo hanno assistito: “Come dimenticare il personale dell’ospedale? In questi tre mesi sono stato in tre reparti diversi ad Arezzo, era la prima volta - da dopo che ho tolto le tonsille, da bambino - che entravo in ospedale e ho avuto un’esperienza bellissima”.

La testimonianza del religioso ha commosso tutta Laterina-Pergine: sui social amici e conoscenti gli hanno inviato auguri e “in bocca al lupo”, felici di vedere che si sta riprendendo.

Anche l’amministrazione comunale della cittadina valdarnese ha postato un messaggio: “È stato emozionante rivedere il nostro Rodolfo mentre legge il Vangelo in Duomo, ci è mancato moltissimo e rappresenta per tutti noi l'esempio di quanto male il Covid-19 abbia fatto alla nostra comunità ed al Paese intero. Purtroppo, i casi negli ultimi giorni stanno aumentando in Toscana, è arrivato il momento di tirare fuori tutta la forza che ci rimane per rispettare distanze e misure di sicurezza: siamo tutti stanchi, distrutti da malattia, lutti e dai tanti problemi economici conseguenti alla pandemia. Ma iniziamo a vedere la luce, e non è certo questo il momento di arrendersi”.