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Vela, l‘impresa di Francesco conquista il web

In questi giorni proiettato in streaming il documentario sulla regata in solitaria dello skipper montevarchino Cappelletti

Francesco Cappelletti

Un’avventura incredibile per chi l’ha realizzata ma anche per chi la vive a distanza osservandola sullo schermo. L’impresa di Francesco Cappelletti appare in tutta la sua straordinarietà dalle immagini che raccontano la traversata del velista di Montevarchi che tre anni fa ha partecipato alla Golden Globe Race, regata - fondata nel 1968 - di grande difficoltà che prevede la navigazione transoceanica in solitaria, senza scali, senza assistenza, senza tecnologia satellitare in barca e con a disposizione solo gli strumenti di 50 anni fa. Pur dovendo rinunciare alla competizione vera e propria per problemi tecnici, il quarantenne skipper non ha voluto rinunciare a partire. Ed ha percorso il tragitto come la gara voleva.

Una storia, e non solo un’esperienza sportiva, illustrata passo passo dal documentario “30.000 miglia al traguardo”, firmato dai registi Gia Marie Amella e Giuseppe Mangione.

Il film – già presentato all’auditorium di Montevarchi nel dicembre del 2019 – è ora di nuovo visionabile: sarà proiettato in streaming sulla piattaforma Più Compagnia, da domani 24 febbraio al 1° marzo, con un contributo extra: l’intervista al velista e ai registi Amella e Mangione, che hanno seguito il lungo lavoro di preparazione e realizzazione della regata di Francesco Cappelletti, diventando, loro stessi, protagonisti di questa avventura (www.cinemalacompagnia.it).

Il documentario è un appassionante racconto di tutte le fasi della regata: il reperimento dell’imbarcazione, la “007”, e il suo equipaggiamento per renderla adeguata a resistere agli Oceani; il coinvolgimento di parenti e amici nell’avventura, la raccolta dei fondi, l’iscrizione alla gara nella sezione “Alex Carozzo” - l’altro italiano che nel 1968 aveva partecipato alla competizione internazionale - l’attenzione dei media internazionali per questo valdarnese coraggioso, che senza grandi mezzi e con audacia ha affrontato la sfida. 

Fino ai video-diari di Francesco Cappelletti, realizzati con una telecamera Gopro nei giorni di navigazione in solitaria, dove si sono alternati sentimenti di gioia, libertà, fatica, scoraggiamento e ripartenza. Al di là della vicenda sportiva, 30.000 miglia al traguardo racconta una vicenda umana, il coraggio di una persona nel realizzare il sogno di una vita.

Come ha detto a proposito del film Don McIntyre, fondatore e direttore della regata, “Un percorso epico prima della partenza, una storia umana dopo”.