Cronaca

Spasimante rifiutato perseguita ragazza per mesi

Violenza sulle donne: avances e pedinamenti nei confronti di una giovane valdarnese conosciuta sul posto di lavoro. Denunciato lo stalker

Foto di repertorio

L’aveva adocchiata qualche mese fa, sul posto di lavoro. E aveva iniziato a corteggiarla, ma lei l’aveva subito rifiutato. Il giovane non si è dato per vinto, le avances si sono fatte più pesanti, i messaggi continui e assillanti e alla fine ha anche cominciato a pedinare la ragazza. Dopo settimane e settimane di stress, lei, una valdarnese, si è sentita minacciata e, sempre più impaurita, si è rivolta qualche giorno fa ai Carabinieri di San Giovanni. Si è conclusa con una denuncia nei confronti dello stalker e il divieto di avvicinamento alla donna, una brutta storia di violenza di genere andata avanti dall’inizio del 2020.

Tutto era cominciato quando un trentenne del Valdarno aveva notato la donna sul posto di lavoro, le aveva fatto proposte via via sempre più assillanti. Sebbene la donna non abbia mai dato adito a false speranze, declinando cortesemente, ma con fermezza, le insistenze del giovane, quest’ultimo ha continuato imperterrito a farle pressioni, tempestandola di decine di messaggi al giorno sui social e sulle chat di uso comune. Poi l’invio di regali inopportuni che arrivavano anche sul posto di lavoro, avances fatte in pubblico, pedinamenti fin quasi sotto casa. Una situazione diventata insopportabile per la donna, che ha iniziato a temere per la propria sicurezza e che ha infine deciso di compiere il primo, importantissimo, passo: quello della denuncia.

Immediati sono scattati gli accertamenti investigativi dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni, i quali hanno acquisito e analizzato centinaia e centinaia di dati relativi alle chat e ai social network, hanno ascoltato testimoni dei fatti narrati dalla vittima. La tempestiva attività d’indagine è stata quindi inviata all’Autorità Giudiziaria, con la richiesta di emissione di un provvedimento cautelare. Di fronte all’evidentissimo quadro indiziario, il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Arezzo ha disposto il “divieto di avvicinamento” alla persona offesa.