Attualità

La piccola Caterina è tornata a casa

Si apre un'altra pagina nella storia della madre in coma e della sua bimba. Babbo Gabriele cerca infermieri per assistere al meglio la figlioletta

Cristina Rosi in attesa di Caterina

La storia di Cristina e Caterina, nelle scorse settimane, ha generato una straordinaria gara di solidarietà. Sulla piattaforma Gofundme, attraverso una raccolta avviata proprio il giorno di Natale, in breve tempo, è stato raggiunto l'obiettivo prefissato di 150mila euro. A lanciare l'iniziativa Gabriele Succi, marito di Cristina, una madre di 37 anni, e padre di Caterina, una piccolina di appena 5 mesi.

Adesso, come ha comunicato lo stesso Gabriele, Caterina è tornata a casa e per questo fa un nuovo appello: "insieme ad amici e parenti stiamo cercando di fare tutto quello che è nelle nostre capacità o che abbiamo imparato a fare, ma la nostra forza e preparazione non basta. Cerco quindi urgentemente infermieri. Mi rivolgo a professionisti regolarmente formati con disponibilità immediata, per accompagnarci quotidianamente nel percorso che Caterina ha appena iniziato". Lo ha scritto sul suo profilo Facebook, chiedendo a chi fosse interessato di contattarlo in privato.

Tutto è iniziato un maledetto giorno di luglio quando Cristina Rosi incinta di Caterina viene colpita da arresto cardiaco prolungato: in casa, ad Alberoro, c’è la madre che chiama subito il 118. Quindi la corsa in ospedale “dove i medici decidono per il parto anche se la bimba è prematura”, ci aveva raccontato Gabriele, 40 anni magazziniere in un’azienda di Arezzo. La piccola “viene trasferita a Siena dove resta due mesi, poi a Firenze dove è accertato un danno cerebrale per l’assenza di ossigeno che ha patito anche la madre". Quindi il trasferimento nel reparto Pediatria del San Donato, poi nelle ultime ore il ritorno nella sua abitazione. Cristina, invece, da alcuni mesi si trova in un centro di riabilitazione. E' in gravi condizioni, in stato vegetativo. 

Gabriele a dicembre ha quindi deciso di mettere in piedi la raccolta fondi per trasferirla in un istituto privato e proseguire, sia per la moglie che per la bimba, cure continue. A sostenere la sua causa tra i primi il sindaco Margherita Scarpellini, ma anche volti noti come Jovanotti.