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Cronaca mercoledì 18 agosto 2021 ore 16:05

Compro Oro abusivo, imprenditore aretino nei guai

Foto archivio

La Finanza ha monitorato a lungo l'attività dell'uomo, poi è scattata la perquisizione. Aveva 150mila euro nascosti nel muro di recinzione di casa



AREZZO — Svolgeva abusivamente l'attività di "Compro Oro", aretino nei guai. I Finanzieri della Compagnia di Arezzo, nell’ambito di un’operazione di polizia giudiziaria svolta nel settore dei reati fiscali ed economici, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Arezzo, Roberto Rossi, hanno individuato un uomo che ha svolto, come detto abusivamente, l’attività di “Compro Oro” ed al quale, già in passato, erano stati sequestrati 16 chilogrammi di metalli preziosi, tra oro ed argento, sprovvisti della documentazione in grado di giustificarne il possesso, l’origine e la tracciabilità. 

I militari hanno “monitorato” a lungo l’imprenditore, seguendolo in maniera discreta e, in due distinte occasioni, lo hanno sorpreso immediatamente dopo aver effettuato acquisti “in nero”

L’Autorità Giudiziaria, sulla scorta degli ulteriori elementi raccolti, ha autorizzato l’esecuzione di una perquisizione al domicilio dell’indagato, nel corso della quale è stato rinvenuto denaro in contante, per oltre 150mila euro, di non chiara origine, nascosto all’interno di un vano ricavato nel muro di recinzione della proprietà. 

E' iniziata così la ricostruzione dell’intera rete di approvvigionamento e di vendita dei metalli preziosi. I militari sono riusciti a confermare, di fatto, la tesi investigativa dell’esercizio abusivo dell’attività di “compro oro”, svolta dall’imprenditore aretino.

Circostanza questa che ha permesso di supportare l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, che ha riguardato proprio il denaro contante trovato nel corso delle attività di polizia giudiziaria. 

L’operazione conclusa dalla Guardia di Finanza di Arezzo rientra tra le attività del Corpo volte a contrastare i fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale e si svolge, in particolare, a tutela degli imprenditori che agiscono nel rispetto delle regole e che operano in comparti di rilievo per l’economia provinciale, come nel caso del settore orafo.


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