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martedì 19 marzo 2024

LO SGUARDO — il Blog di Don Armando Zappolini

Don Armando Zappolini

DON ARMANDO ZAPPOLINI - Parroco di Perignano in provincia di Pisa, sacerdote impegnato da anni nel sociale, soprattutto nel campo delle dipendenze e della solidarietà internazionale. Presidente nazionale del CNCA (Coordinamento delle Comunità di Accoglienza) e Portavoce della Campagna Mettiamoci in Gioco, contro i rischi del gioco d’azzardo. Un sognatore con i piedi nel fango.

Gesù fuori dalla scuola: misera caricatura laica

di Don Armando Zappolini - domenica 29 novembre 2015 ore 13:45

Chi ha paura di Tu scendi dalle stelle? Chi può rimanerne turbato, ferito, vilipeso? Chi – cristiano, ebreo, musulmano o non credente – può sentirsene offeso se vive in Italia, un Paese in cui le radici cristiane sono profondissime, e sono parte indissolubile della storia e della cultura, della tradizione e delle abitudini? Chi ha paura di un concerto di Natale, tanto da bonificarne il nome in «concerto d’inverno» e spostarlo nella seconda metà di gennaio, giusto perché nessuno possa collegarlo a quella stravagante festività che i cristiani si ostinano a celebrare con gioia in pubblico, e non rintanati nelle loro Chiese? 

Chi ne ha paura ha un nome e un cognome e una qualifica importante, perché da lui dipendono molti bambini e ragazzi. Si chiama Marco Parma ed è dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 'Garofani' di Rozzano, alle porte di Milano, di cui fanno parte una scuola di infanzia di primo e secondo grado. Il concerto rimandato a gennaio è quello delle elementari. 

La notizia, data da un quotidiano milanese, parla anche di crocifissi rimossi dalle aule. Ma, a quanto ieri faceva sapere il dirigente, la notizia non è notizia nel senso che è vecchia, i crocifissi sono stati eliminati da tempo. Facevano paura pure loro? La decisione ieri faceva infuriare un po’ tutti: il sindaco e il parroco di Rozzano, l’Associazione nazionale dei presidi, politici di destra e di sinistra, gente fuori dagli schemi. Se Parma voleva provocare, c’è riuscito ma nel modo più banale. Se desiderava visibilità, di sicuro l’ha ottenuta. Se cercava un pretesto per passare per martire, adesso ha il pretesto per spacciarsi come tale.

Ma se voleva qualificarsi come paladino della 'laicità', ha decisamente sbagliato mira. La sua è una ben misera caricatura della laicità, forse è solo un laicismo rozzo per palati grezzi. La vera laicità è sempre e soltanto inclusiva. Non si è laici, né si accoglie chi appartiene a culture e fedi diverse, annullando la propria identità culturale e religiosa. Neppure la si brandisce come un corpo contundente. Ma nasconderla significa, banalmente, dire e fare il falso, ossia spacciarsi per ciò che non si è. Se non hai un’identità, come puoi confrontarti e dialogare con chi ne ha una diversa dalla tua? 

Ho un senso di grande disagio e di preoccupazione davanti a una notizia come questa. Peso con amarezza che persone di così basso livello abbiano la responsabilità educativa di migliaia di ragazzi e di ragazze. Ceti dirigenti arrivano come corpi estranei nei territori, con carriere che avanzano con burocrazie e procedure che non hanno nessuna verifica con la realtà: accade così che talvolta essi sono prigionieri delle forme e delle carte, alle quali sottomettono anche gli interessi dei ragazzi. Non importa se quello che si decide crea disagi e problemi, aumenta distanze e divisioni! L’importante è non avere problemi, non rischiare complicazioni. Sarebbe più coerente se, nella loro forte laicità, decidessero di rinunciare alle vacanze di Natale e restassero a lavorare mentre noi cristiani celebriamo la nostra festa. 

Possono prendersi un giorno il 21 gennaio per celebrare la festa del sole .... alla faccia della storia e della tradizioni culturale dei nostri territori. 

Povera scuola, poveri ragazzi ....

Don Armando Zappolini

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