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Politica martedì 08 giugno 2021 ore 10:10

"La galleria d'arte perde i pezzi"

L'appello del consigliere comunale Romizi: "Presenteremo un atto di indirizzo al sindaco. E' necessaria una nuova progettualità"



AREZZO — Il consigliere comunale Francesco Romizi accende l'attenzione sulla situazione della Galleria d’Arte Contemporanea di Arezzo e anticipa la presentazione di un atto di indirizzo delle minoranze al sindaco. 

"All'interno della Galleria, e nei magazzini comunali, si trova una collezione di circa 400 pezzi tra dipinti e sculture, raccolti dal 1959 fino alle ultime donazioni. Negli anni sono state fatte alcune ricognizioni di queste opere sia dal critico d’arte aretino Danilo Sensi, sia da alcuni studenti universitari in sede di tesi di laurea - dice Romizi - Purtroppo queste ricognizioni hanno evidenziato che spesso le opere sono mantenute nell’incuria e in condizioni non adatte alla loro conservazione, con il rischio di perderle per sempre".

La Galleria d’Arte Contemporanea di Arezzo "viene da tempo utilizzata esclusivamente come uno spazio affittabile per mostre temporanee private, non svolgendo quella che dovrebbe essere la sua funzione principale: essere l’esposizione permanente dell’arte di cui Arezzo è proprietaria. Possiamo dire che la città ha perso e continua a perdere la sua Galleria d’Arte Contemporanea, ma sarebbe falso dire che questa galleria non c’è più. C’è, sappiamo dove si trova, ma serve la volontà di rendere la città di Arezzo un polo artistico iniziando con il riportare alla luce ciò che è ormai da tempo nascosto nell’ombra" continua Romizi.

Secondo il consigliere sarebbe necessario creare un museo come contenitore aperto di opere: "Un museo per la città, non solo della città, dove guardare queste opere come se fossero una lente d’ingrandimento sull’identità di Arezzo. Recuperiamo quindi la progettualità artistica della Città di Arezzo: la collezione permanente è solo un primo passo, necessario, di un lungo percorso. C’è bisogno di attrarre, fare ricerca e muoversi con delle azioni mirate per rendere il museo sostenibile e soprattutto vivo, con la convinzione che il museo è chiamato sempre più a svolgere una funzione connettiva, e soprattutto dobbiamo compiere una transizione digitale per avvicinare la cultura a tutti, soprattutto ai giovani".

Romizi propone di esporre mostre itineranti da far circuitare nel territorio, attivare un dipartimento cinematografico, una radio trasmissione, istituire dei corsi di formazione online e un’editoria dedicata all’arte. "Si potrebbe digitalizzare il museo e le sue opere d’arte, rendendo il catalogo fruibile anche online da ricercatori di tutto il mondo e da studenti e scuole di ogni parte d’Italia. Vogliamo segnalare che un progetto dettagliato per ricreare la Galleria d’Arte Contemporanea esiste già, ed è stato ideato da Matilde Puleo. Siamo certi che, in collaborazione con gli esperti d’arte e con le associazioni del territorio, l’Amministrazione comunale aretina possa finalmente dare vita ad una progettualità mirata alla crescita del sistema artistico e culturale della Città, partendo dalla valorizzazione di ciò che è già presente e in attesa di essere, finalmente, esposto".


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