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Attualità mercoledì 24 maggio 2023 ore 08:00

Sui monti si riaccendono i fuochi della Resistenza

Il 25 maggio in 16 località montane aretine vengono accesi per un'ora dei fari che ricordano questa vicenda



AREZZO — Si è svolto oggi 24 maggio presso il Palazzo della Provincia, un incontro con gli studenti per rievocare l’avvenimento storico dell’accensione dei Fuochi sui Monti dell’Appennino Toscano, avvenuto durante la lotta della Resistenza aretina contro la dittatura e la barbarie nazifascista. L’iniziativa è organizzata da ANPI in collaborazione con la Provincia di Arezzo, con il patrocino ed il contributo della Regione Toscana. Presenti all’iniziativa oltre al Presidente della Provincia Alessandro Polcri, il Presidente di A.N.P.I. Provinciale Leno Chisci, il Consigliere e Capogruppo di Maggioranza della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli, il Prof. Ivo Biagianti dell’Università di Siena, che ha inquadrato il periodo storico di riferimento, e moderato dallo scrittore Filippo Boni. Una suggestiva iniziativa, dal profondo significato storico e commemorativo, realizzato anche con coinvolgimento degli studenti e del corpo docente.

La giornata ha ripercorso l’avvenimento raccontato anche nell’omonimo libro di Antonio Curina, dei fuochi accesi il 25 maggio del 1944 sulle montagne del nostro Appennino dai partigiani aretini, come risposta di sfida e rifiuto ad accogliere il Bando del Duce, del 18 aprile 1944, e il successivo ultimatum emesso dalla Prefettura Repubblicana di Arezzo, il 15 maggio 1944, che intimava ai militari e ai civili “sbandati e appartenenti a bande” di consegnarsi ai tedeschi o ai fascisti, entro i successivi dieci giorni, e minacciava la pena di morte per i disertori e i renitenti che non si fossero presentati e arruolati nell'esercito. 

A distanza di 79 anni da quello straordinario episodio che rinfocolò gli animi dei resistenti e dei cittadini aretini, stremati dalla dittatura e dalla guerra, il prossimo 25 maggio infatti, in 16 località delle montagne del territorio provinciale saranno accesi per un’ora, a partire dalle ore 22,15, dei fari, a ricordo di quella particolare vicenda.


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