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Attualità domenica 22 novembre 2020 ore 06:30

Don Camillo e Peppone ai tempi della red zone

Il lockdown cambia le speranze degli aretini. Parte lo screening sugli studenti voluto dal sindaco. La Asl trova la struttura per i malati Covid



AREZZO — E' passata una settimana. Mai sette giorni sono apparsi così lunghi e inquieti. Sì perché Arezzo è in zona rossa, che non vuol dire tutti a casa ma significa grattacapi per il domani. Negozi chiusi e azienda aperte ma in che modo? Nel peggiore. Le commesse, ripartite nel periodo estivo, sono o stanno per essere evase e di ordini nuovi non se ne vedono. La situazione generale è complicata. Questa pandemia ha impaurito tutti e  impoverito molti. Tra poco più di un mese sarà Natale, che per molti settori significa il periodo d'oro ma che quest'anno rischia di diventare di latta.

In questo quadro ci si è messo anche il buon Giani che l'ha sparata grossa. La proposta di "liberare" Siena e Grosseto dal lockdown che insiste sulla Toscana è quantomai "originale", per usare un eufemismo. Questa idea, lanciata dal sindaco maremmano Vivarelli Colonna, che tira l'acqua al suo mulino, si basa sul famoso indice Rt, ovvero la misura della potenziale trasmissibilità del Coronavirus. L'inquietante dato si ottiene  dall'intreccio di svariati valori che servono a fornire una fotografia di un territorio, spesso vecchia di giorni rispetto alla situazione del momento.
Insomma, roba da fare invidia anche ai grafici di Ghinelli.

Nel frattempo il virus continua a sferzare tutto il territorio, con la città che affanna sotto l'assedio del contagio.

Il sindaco predica l'uso corretto della mascherina e fa bene perché, fintantoché non sarà disponibile questo tanto "agognato" vaccino, si tratta dell'unica arma concreta, insieme al buon senso, contro il Covid.

Ma Ghinelli è andato oltre. Ha preteso lo screening di massa che poi, almeno per il momento, è su tutti i ragazzi di età scolare che frequentano le lezioni in presenza. Così, dalla settimana prossima, partiranno questi test sierologici sui bambini da 3 a 14 anni. Ribadiamo, visto che sulla vicenda è stata fatta tanta confusione, che si tratta di test sierologici, sul sangue. Quelli eseguiti con il "pungidito". Questo esame verifica solo se il paziente ha gli anticorpi al Covid oppure no. Ciò significa che non serve a niente? Assolutamente no, in quanto consente di avere un quadro esatto sullo stato di una popolazione, in questo caso gli studenti, così come consente di capire se il soggetto è entrato in contatto con il virus. Ma per sapere con estrema esattezza se una persona è positiva o negativa al Coronavirus l'unico strumento valido è il test molecolare, eseguito con il tampone naso-faringeo.

Infine la Asl ha annunciato di aver finalmente trovato l'albergo sanitario. Si tratta di una struttura della Valtiberina che mette a disposizione 21 camere per le persone contagiate e impossibilitate a stare in isolamento presso il proprio domicilio. Una buona notizia che non può che rallegrare. Ora bisogna capire come la prenderà Ghinelli che aveva smosso mari e monti (compresa la Tari gratis) per trovare la struttura e che, evidentemente, non era al corrente delle iniziative da parte della Asl. Infatti ieri sera, nonostante lo sfondo solare, il sindaco è apparso "cupo" e non ha minimamente fatto menzione all'albergo sanitario durante la chiacchierata con gli aretini. 

Forse ci sarà un'altra schermaglia a suon di comunicati o forse no ma poco importa.
Non è rilevante se D'Urso e Ghinelli si amano o no, ciò che interessa agli aretini è che sindaco e direttore generale Asl uniscano le forze per combattere e sconfiggere il virus. Cambiano i tempi ed in parte anche i ruoli ma dopotutto anche Peppone e Don Camillo litigavano ma poi si volevano bene. In questo caso c'è da capire chi è Peppone.

Andrea Duranti
© Riproduzione riservata


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