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Attualità venerdì 07 agosto 2020 ore 11:36

Banca di Anghiari Stia, Sestini ancora presidente

Confermato alla guida per altri 3 anni. "Cosa significa, oggi, essere una Banca di Credito Cooperativo"



ANGHIARI — Paolo Sestini è stato confermato presidente della Banca di Anghiari e Stia per un altro triennio.

“Siamo nati 115 anni fa con i valori, testimoniati dai 14 soci fondatori e oggi, grazie a quei valori, siamo una Banca di Credito Cooperativo forte e affidabile. Con questa forza - prosegue Sestini - abbiamo aderito al Gruppo Bancario Iccrea per vivere in modo ancora più competitivo il nostro essere banca di comunità”.

E i risultati sembrano dare ragione alle parole del presidente. La Banca di Anghiari e Stia rappresenta un motore di sviluppo che opera con le forze vive della comunità, in un territorio che va dal Casentino all’Alta Valtiberina Toscana e Umbra, passando per il capoluogo di provincia, Arezzo. 

Oggi essere Banca di Credito Cooperativo non è facile - spiega Sestini - la normativa europea ci qualifica, essendo parte di un gruppo bancario, come banca significant, e questo rende la nostra operatività molto più complessa, sottoponendoci a una normativa uguale a quella dei grandi gruppi internazionali, senza alcuna considerazione relativa alla proporzionalità enunciata in sede europea ma non applicata. Nonostante ciò noi continuiamo ad essere capaci di coniugare l’essere banca con l’essere parte attiva della comunità”.

Quest’ anno ricorrono anche i 100 anni dalla fondazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Stia che nel 1999 è diventata parte integrante della attuale Banca. Il direttore generale Fabio Pecorari, che ha da poco superato i 10 anni alla guida della Banca di Anghiari e Stia, spiega come si concilia tutto questo con il “fare banca”:

“E’ vero, una BCC è diversa dalle altre banche, ma questa differenza è un valore aggiunto con cui raggiungere obiettivi altrettanto importanti: i valori a cui si rifà una BCC creano vantaggi a 360 gradi alle comunità e questo permette alla banca di crescere e aumentare le proprie possibilità di far crescere. E’ un circuito virtuoso”.

Un esempio di come la banca può intervenire positivamente si sta verificando in questi momenti difficili. “Siamo intervenuti subito per fronteggiare l’emergenza, mettendo in campo delle misure finanziarie prima degli interventi governativi, per non lasciare indietro nessuno - aggiunge Pecorari - ma già ci stiamo interrogando sulle future conseguenze della pandemia e su quelle che saranno le nostre risposte. Anche in questo caso la nostra differenza sarà un valore aggiunto, perché ci consentirà di adeguare i nostri interventi alle esigenze di ogni singolo socio e cliente”.


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