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Lampioni spenti, città al buio e polemiche

L'accensione tagliata genera risparmio energetico ma anche molti disagi. Il pomeriggio e pure la mattina. Monta la protesta

Marchionna ore 17,22

Ore 17,22. Un quartiere come tanti, ad esempio la Marchionna dove abbiamo scattato le foto, è al buio. Gente a spasso con il cane o in bicicletta - in fondo è metà pomeriggio - ma tra l'oscurità.

Il Comune, dopo una sequela di polemiche e proteste, che stanno invadendo anche i social tirando in ballo anche quanto splenda invece la Città del Natale, ha stabilito di anticipare di venti minuti l'accensione. Quindi, alle 17,40 l'illuminazione pubblica parte. Invece, la mattina la situazione rimane difficile.

Chi apre le attività o va al lavoro molto presto rimane nell'oscurità. Ci sono alcune zone in cui la preoccupazione e il disagio sono maggiormente percepiti, pensiamo a via Calamandrei con le sue decine di fabbriche. Ma anche al centro dove le edicole o i fornai, o i bar e le pasticcerie iniziano veramente presto. Lo stesso può valere per la zona dell'ospedale.

La questione è finita anche in Consiglio comunale - con interrogazioni di Sileno e Caneschi - e l'assessore Sacchetti ha detto “sulla base di simulazioni, abbiamo riscontrato che un’ora di ‘buio’ in più comporta un risparmio energetico di 130.000 euro all’anno. Due ore, come abbiamo deciso, portano dunque a 260.000 euro. Possono esserci dei disagi, lo sapevamo, ma crediamo anche che la pubblica amministrazione debba dare l’esempio, come forma di solidarietà con la popolazione dell’Ucraina e allineandosi a quanto stanno facendo le aziende private italiane. Il problema resta oggi sotto traccia ma riesploderà a breve. Pendo l’impegno di studiare la possibilità di raggruppare a prima dell’alba le due ore adesso spalmate tra l’ora di posticipo dell’accensione pomeridiana e l’ora di anticipo dello spegnimento notturno. Non possiamo infine per ragioni tecniche fare una selezione puntuale di tutti i punti di illuminazione, spacchettando, ad esempio, parchi a un’ora e piste ciclabili a un’altra”.