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Attualità martedì 13 dicembre 2022 ore 12:15

Cancro allo stomaco, da Arezzo una nuova frontiera

Ognibene, Mura, Milandri

Terapie e chirurgia all'avanguardia migliorerebbero l'operabilità in stadio avanzato: i dati. La biopsia liquida per monitorare i marcatori tumorali



AREZZO — Arezzo con il reparto di chirurgia del San Donato coordina uno studio nazionale che valuta come poter migliorare l’operabilità dei pazienti con tumore dello stomaco avanzato.

Presentati i dati preliminari di 400 casi: le evidenze dimostrano come, applicando e condividendo le terapie più innovative e le migliori tecniche chirurgiche, si ottengano risultati analoghi a quelli dei più importanti Centri internazionali.

L’obiettivo dello studio è quello di dimostrare come sia possibile anche nella gestione della malattia avanzata di pazienti con tumore dello stomaco, attuare protocolli terapeutici che possano consentire di ricondurre all’operabilitá.

“Il fatto che due medici della nostra Azienda siano stati invitati a questo meeting internazionale di esperti - dichiara Antonio D’Urso direttore generale della Asl Toscana sud est - è la dimostrazione di come si ponga estrema attenzione per la ricerca nell’ambito dell’oncologia nella nostra provincia.
La speranza è che i sempre maggiori progressi della medicina, al cui sviluppo stanno contribuendo anche i professionisti aretini, possano cambiare un giorno la prognosi di questa malattia”.

“I dati che abbiamo presentato nei giorni scorsi presso il Centro Universitario di Bertinoro dell’Università di Bologna in occasione di meeting internazionale incentrato sul tumore dello stomaco metastatico, organizzato dal Gruppo Italiano di Ricerca sul Cancro Gastrico (GIRCG) - racconta Gianni Mura responsabile della chirurgia dell’ospedale del Casentino - dimostrano che il lavoro di rete e la condivisione di informazioni tra i vari centri, creano opportunità concrete di cura dei pazienti. Dei 400 casi che abbiamo analizzato ben 50 vengono dalla provincia di Arezzo e questo è un ulteriore elemento che conferma quanto il nostro centro sia dinamico ed attrattivo.
All’incontro hanno partecipato alcuni tra i maggiori esperti internazionali, provenienti da Europa, Asia e Americhe che si sono confrontati sulle opzioni di trattamento multimodale di questa neoplasia, alla luce dei più recenti progressi della ricerca”.

“In quella occasione - prosegue Carlo Milandri direttore di Oncologia del San Donato - ho presentato anche l’avvio di una sperimentazione sulla biopsia liquida illustrando quanto sino ad ora noto sull’applicazione della metodica nel tumore gastrico.
Lo studio sulla biopsia liquida, è coordinato dal dottor Agostino Ognibene, direttore dal Laboratorio Analisi del San Donato, ed attuato dal dottor Alessandro Pancrazzi, ed ha l’obiettivo di monitorare le variazioni di eventuali marcatori tumorali presenti nel circolo sanguigno, che possano correlare con la risposta al trattamento e con la prognosi".

“Con questo progetto il nostro ospedale si pone come modello di ricerca applicata alle cure -  termina il dottor Ognibene Direttore Laboratorio Analisi Chimico Cliniche presso Asl Toscana sud est.
Da questo studio appare sempre più chiaro come la profilazione molecolare e l’analisi sulla biopsia liquida rappresenti una nuova frontiera oggi diventata realtà della cura del tumore allo stomaco".


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