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Attualità martedì 27 febbraio 2024 ore 12:30

Maria Rosaria Costa al Liceo Colonna

L'incontro degli alunni con Maria Rosaria Costa, vedova dell’agente di PS Vito Schifani morto nell’attentato di Capaci il 23 Maggio del 1992



AREZZO — Si è svolto oggi al liceo “Vittoria Colonna” l’atteso incontro tra Maria Rosaria Costa, vedova dell’agente di PS Vito Schifani morto nell’attentato di Capaci il 23 Maggio del 1992 e gli studenti del liceo che l’attendevano con agitazione e vivo interesse. 

All’evento, organizzato dall’Associazione culturale “L’Arte di Apoxiomeno” e dallo stesso liceo ”Colonna” erano presenti oltre al preside dottor Maurizio Gatteschi, che ha fatto gli onori di casa, anche il Questore di Arezzo, dott.ssa Maria Luisa Di Lorenzo, nonché il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Arezzo, Col.Roberto Rubertà.

Dopo una breve introduzione del Col.Orazio Anania, Presidente dell’Associazione sopra indicata, Rosaria Costa ha iniziato il racconto della sua tragica storia. Molti sono stati i momenti di commozione tra tutti i presenti nell’ascoltare la sua voce quasi spezzata dal pianto mentre raccontava e nel vedere ancora dopo ben trentadue anni, i suoi occhi lucidi”. Ma gli alunni con visi attenti e comprensivi hanno saputo “distrarla” da quei momenti di dolorosi ripensamenti.

Rosaria Costa allora appena ventiduenne, con un bambino di quattro mesi, ha trovato la forza e il coraggio per andare avanti, per non arrendersi mai, mantenendo anche la promessa fatta al marito che avrebbe educato il figlio alla legalità e al rispetto delle regole. La promessa è stata infatti mantenuta in quanto quel bambino è oggi capitano della Guardia di Finanza. Attraverso il coraggio e la determinazione di suo marito, ha saputo inoltre trarre la volontà e la costanza di essere sempre se stessa nel dire e nel fare, senza mai avere paura di coloro, di “quei mascalzoni, di quei disgraziati”, così come li chiama lei, che quel maledetto 23 Maggio del 1992, le strapparono il suo Vito. 

La signora Costa oggi incontra spesso i ragazzi nelle scuole per trasmettere loro un messaggio di coraggio e di lotta contro la Mafia, affinché le nuove generazioni possano farsi forti senza mai cadere nella rete della criminalità organizzata dalla quale difficilmente se ne potrebbe uscire. Il suo appello ai giovani quindi, è quello di “Non dimenticare”per far si che ciò che è stato possa non ripetersi.


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