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venerdì 03 maggio 2024

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

“Pace, ecologia, responsabilità”

di Adolfo Santoro - sabato 20 aprile 2024 ore 09:00

Ti propongo un percorso di psicoterapia che abbia la funzione di favorire la rinascita nella spiritualità del corpo attraverso l’espressione artistica.

Il titolo del progetto - “Pace, ecologia, responsabilità” – allude al fatto che non può esserci “pace” tra gli uomini se prima ognuno non abbia risolto i conflitti con se stesso, non può esserci “ecologia” se prima ognuno non sia diventato impeccabile momento per momento verso la Terra, non si può costruire il bene comune se prima ognuno non abbia imparato a non reagire alle invasioni del proprio spazio/tempo di vita con emozioni negative, ma abbia, invece, imparato a “rispondere” senza lasciarsi condizionare dalle memorie e dalle aspettative dominate dalla paura dell’altro piuttosto che dalla fiducia in se stesso.

Il processo che intendo favorire è, dunque, che ognuno si disconnetta dalla dipendenza dai ritmi del mondo condiviso per riumanizzarsi, per diventare “genitore di se stesso”, per diventare il padre e la madre spirituale che non ha avuto nel proprio passato. È così possibile permettere, in una coincidenza di ontogenesi e filogenesi, la rinascita interiore del bambino originario, non corrotto dalla domesticazione, la rinascita dell’uomo, prima della distorsione operata dal progresso.

1) Dove si svolge il percorso di psicoterapia?

La sede degli incontri di gruppo è l’”Open Air Museum”, che è situato in Portoferraio in località San Martino. Questo storico museo d’arte contemporanea, ideato e realizzato dall’artista elbano Italo Bolano nel 1964, è un luogo in cui arte e natura si fondono e si confondono: grandi sculture ambientali si mescolano in 10.000 metri quadri di piante mediterranee, mimose, eucalipti, cipressi, mirti, oleandri. Ogni percorso psicoterapico può così svilupparsi integrandosi con la natura ed anche in laboratori strutturati a scopo artistico.

Questo progetto viene realizzato pertanto in collaborazione con la Fondazione Italo Bolano E.T.S..

2) A chi è destinato questo percorso di psicoterapia?

Questo percorso è destinato a chi ha perso il contatto con le proprie origini, tanto che il Sé è alienato in un falso Sé, diviso dal conflitto esteriore ed interiore. Questa condizione è propria dell’uomo comune e della normalità dominante. Ma può esserci ancora l’anelito al ritorno al Sé non diviso: il ritorno al Corpo può restituire l’integrità della visione della vita.

Essere il Sé non diviso, tutt’Uno con l’Altro, permette di imparare a prevenire gli effetti dello stress cronico, derivante da una società malata. Subire, infatti, lo stress cronico si sostanzia prima in un disagio, poi in una malattia psichica o psicosomatica.

La presenza di sintomi psichici è un motivo in più per partecipare al gruppo, soprattutto se sono disturbate le “funzioni del corpo”: dormire e sognare, nutrirsi naturalmente, muoversi nella natura a partire dall’armoniosa vitalità della colonna vertebrale, ricambiare i fluidi e la plasticità biologica, giocare un’innocente sessualità, relazionarsi.

La presenza di sintomi di disagio psicosomatico è un motivo ancora più importante per partecipare al gruppo in ragione del coinvolgimento psico-neuro-endocrino-immunitario: l’irrigidimento della vitalità comporta, infatti, un programma di sofferenza, fatto di malattia (sovrappeso, malattie cardiovascolari, allergiche, tumorali e degenerative), vecchiaia e morte.

In tutti questi casi il sintomo del corpo-mente è un campanello d’allarme che richiede già di per sé un cambiamento, al fine di prevenire l’aggravamento e di favorire la svolta verso la guarigione.

3) Come accedere al percorso di psicoterapia?

Il primo contatto può avvenire tramite un messaggio WhatsApp o SMS (al 3928695558) o un messaggio alla mail adolfosantoro.elba@gmail.com.

La partecipazione di chi risiede all’Elba o di chi la raggiunge senza troppo disagio può avere una cadenza settimanale. Negli altri casi è possibile organizzare incontri intensivi della durata di più giorni, al ritmo di una volta al mese o ogni due mesi o anche più diradati.

Per quanto riguarda l’età, i gruppi saranno organizzati per fasce d’età.

Per quanto riguarda la partecipazione di gruppi con storia pregressa, sarà fondamentale l’accuratezza della prima fase del percorso come è descritto al punto 4): in questo modo ognuno può centrarsi partendo da se stesso più che dalla “familiarità/conoscenza dell’altro”.

Ogni gruppo comprenderà un numero di partecipanti da 6 ad 8.

4) Come si sviluppa il percorso?

Il percorso inizia con uno o più colloqui preliminari (effettuati anche in video-chiamata); in questi colloqui viene valutata la motivazione della richiesta di partecipazione, viene ridescritto il percorso terapeutico e viene approfondita la storia personale in un’ottica psicoterapica: la psicoterapia può così declinarsi sia a livello individuale che gruppale. Al termine di questi colloqui viene concordata la data del primo incontro di gruppo.

Lo svolgimento del percorso di gruppo è distinguibile in due fasi.

L’obiettivo della prima fase è lo sviluppo di una relazione rispettosa tra i partecipanti, in modo che ognuno si senta protetto dalle intrusioni del mondo esteriore e disponga di spazi e tempi, in cui lasciarsi andare ad esplorare la propria interiorità. Viene, in particolare, concordato l’impegno a che il processo del gruppo sia costruttivo, in modo che ognuno possa essere la persona “nuova” del momento: diventando “quello di questo momento”, che “non conosce se stesso” e che quindi “non conosce gli altri”, ognuno può abituarsi a rinascere al nuovo ad ogni respiro, di momento in momento, di giorno in giorno.

Questo impegno comprende:

1) il senso di appartenere al gruppo: vengono valorizzate la scelta di partecipare e la motivazione sottesa; viene riconosciuto che il gruppo è l’opportunità offerta dalla Vita per rifondare il proprio esistere sulla serietà e sulla felicità: il gruppo diventa pertanto il contenitore spirituale, l’utero, da cui rinascere;

2) la determinazione a rispettare i limiti concordati nel gruppo: viene riconosciuto che la presenza e la collaborazione di ognuno sono importanti per lo sviluppo del lavoro del gruppo e di ogni partecipante.

Nella seconda fase, che è la fase psicoterapica propriamente detta, ognuno può imparare a

a) darsi un appuntamento, in modo da permettersi di essere la guida del proprio mondo interiore;

b) seguire il respiro, radicarsi e visualizzare;

c) svuotare la mente e ad entrare nel silenzio;

d) esplorare l’interiorità e ritrovare i “blocchi” registrati nelle memorie del corpo;

e) sviscerare le memorie episodiche e guarirle;

f) sviscerare le memorie non verbali e guarirle.

g) sviscerare le memorie transgenerazionali e culturali e guarirle.

Il lavoro psicoterapico consiste pertanto nel fatto che ognuno

a) si ricentri nel corpo attraverso il respiro, in modo da rigovernare dal basso le “funzioni del corpo” descritte al punto 2);

b) utilizzi il respiro per accedere all’”image”, in modo che, attraverso l’espressione artistica (disegno, poesia, scrittura, lavoro con le fiabe, manipolazione di materiali, psicodramma) e l’approfondimento del respiro verso la complessità, la memoria possa passare dal sentirsi vittima e dal comportarsi da carnefice all’essere protagonista; ne conseguono la destrutturazione del falso Sé e la ricomposizione dell’identità, a partire da un’altra infanzia, nell’essere “quello di questo momento, che vive momento per momento”;

c) abbia fiducia nel proprio inconscio nella sua espressione profonda della “bontà originaria”, cioè dell’etica naturale: questo inconscio originale si manifesta nei sogni e nei momenti della vita in cui i ritmi biologici sostengono la sua espressione;

d) sviluppi la presenza del gruppo nel proprio cuore ed, in questo modo, percepisca e scelga la qualità della vita piuttosto che i ritmi frenetici del mondo condiviso: può così dichiarare pace, assaggiare senza consumare, vivere responsabilmente;

e) riporti nella quotidianità lo spirito del gruppo ottemperando anche ad eventuali impegni di “lavoro psicoterapico a casa”, come tenere un diario serale o tenere un diario dei sogni o registrare per scritto o con disegno o col telefonino le situazioni stressanti.

5) Costi

Per motivi etici svolgerò gratuitamente la mia parte. Sarò ampiamente ripagato dall’impegno di ognuno a trasformare la propria vita in un’opera d’arte e dalla produzione artistica che emergerà nel corso delle sedute.

Adolfo Santoro

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