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Sport mercoledì 01 marzo 2023 ore 12:45

Arezzo nove finali, la prima il Città di Castello

Arriva la squadra dell'ex Mancini. Gli umbri sono reduci da tre sconfitte consecutive. Squadra matura per il gran salto. Indiani fa la differenza



AREZZO — Quando mancano nove giornate al termine del campionato l’Arezzo guida solitario la classifica con due lunghezze di vantaggio sulla Pianese unica rivale rimasta in corsa insieme alla squadra amaranto per la vittoria finale che apre la porta in Lega Pro.

La vittoria ottenuta contro il Ponsacco, la quarta consecutiva, ha certificato una squadra matura e pronta ad arrivare all’obbiettivo finale, matura al punto giusto. Le qualità tecniche della squadra di mister Indiani fino dall’inizio del torneo erano note a tutti e nessuno vedeva nel girone E una squadra meglio attrezzata. Dopo la partenza sparata il Cavallino ha vissuto un periodo di alti e bassi dove il bel gioco espresso in campo non si sposava con il risultato finale. La conseguenza è stata quella di alti e bassi che hanno fatto perdere il primato solitario per poi posizionarsi alle spalle della Pianese che ad un certo punto della stagione faceva pensare al peggio con una possibile fuga solitaria mandando in fumo tutti i sogni amaranto.

Nonostante tutto la società del Presidente Manzo con la coppia Giovannini-Cutolo non si sono fatti prendere dal panico e sono intervenuti nel mercato invernale per correggere alcune imperfezioni. Il tempo è stato galantuomo, gli acquisti si sono rivelati giusti per migliorare la rosa. Nel girone di ritorno il Cavallino ha ottenuto sei vittorie, un pareggio e una sconfitta.

La svolta della stagione c’è stata proprio nel giorno della sconfitta a Terranuova, punto più basso toccato dalla squadra, ma proprio nel momento dove era facile perdere la bussola l’Arezzo è sbocciato diventando una squadra migliore e diversa nella sostanza.

La squadra di Indiani si è trasformata da quella che fa bel gioco a compagine pronta a lottare in campo con ogni mezzo per raggiungere la vittoria. I giocatori sono passati da usare il fioretto per 90’ a utilizzare la spada quando necessaria per portare a casa i tre punti. Ponsacco ha testimoniato il compimento di questa maturazione mostrando a tifosi e avversari che l’Arezzo in campo vince con ogni mezzo lasciando da parte, se necessario, la tecnica a favore dell’ardore agonistico.

Adesso che la maturazione è arrivata a compimento serve lo sforzo finale, nove partite, il più difficile e il più complicato dove occorre avere in campo sempre la stessa intensità senza pensare ad altro. Dimentichiamo la fretta di arrivare al gol, la classifica, la Pianese. L’Arezzo deve pensare solo all’Arezzo giocando nove finali come se ognuna fosse davvero l’ultima prima della gloria. La pressione in tutta la squadra aumenterà man mano che l’obbiettivo si avvicinerà ma nessuno deve pensare ad altro se non alla partita che c’è da giocare.

Con questi presupposti domenica arriva il Città di Castello reduce da tre sconfitte consecutive e per questo più temibile di tutte le altre. Nessun calcolo solo testa e cuore per superare la prima delle nove finali da giocare senza calcoli o distrazioni.

I tifosi, la qualità di una rosa ampia e completa, il turn over fatto durante l’intera stagione da Indiani possono rivelarsi da qui al prossimo 7 maggio il dettaglio che può fare la differenza.  

Paolo Nocentini
© Riproduzione riservata


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