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Attualità giovedì 11 agosto 2016 ore 09:24

"Ritardi nel riconoscimento delle unioni civili"

Sono giunte segnalazioni all'Arcigay di Arezzo in merito a disguidi accaduti ad alcune coppie aretine. Vasarri: "I Comuni devono rispettare la legge"



AREZZO — Il comitato Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno” chiede rassicurazioni al comune di Arezzo e a tutti gli altri comuni della provincia in merito alla effettiva applicazione della legge n. 76 che permette alle persone dello stesso sesso di costituire un' unione civile, in quanto nelle scorse settimane sono pervenute all'associazione segnalazioni di alcune coppie che hanno ricevuto risposte impreparate e vaghe da parte degli uffici competenti e che ad oggi non si sono ancora viste accogliere la richiesta di unione civile.

Segnaliamo in particolare il grave caso di Francesco e Francesco che si sono sposati in Portogallo il 31 dicembre 2014 ma che per lo stato italiano tuttora risultano celibi: la coppia ha richiesto la trascrizione del matrimonio celebrato all'estero subito dopo l'entrata in vigore della legge e successivi decreti, ha fornito tutta la documentazione necessaria all'ufficio competente ma ad oggi non hanno ancora ricevuto risposte in merito. Tale trascrizione dovrebbe avere effetto immediato e riconoscere quindi a Francesco e Francesco gli stessi diritti e doveri spettanti ai coniugi. Si chiedono quindi chiarimenti in merito a questa che sembrerebbe configurarsi come un'omissione di atti d'ufficio.

Dopo l'emanazione del cosiddetto “decreto ponte” e dei formulari da parte del Ministero dell'Interno, entrati in vigore lo scorso 29 luglio, ogni Comune è obbligato a predisporre la modulistica necessaria ad accogliere le richieste e dotarsi di un registro provvisorio delle Unioni Civili.

La presidentessa di Arcigay Veronica Vasarri dichiara: "Ci auguriamo che i rimandi registrati nei giorni scorsi all'ufficio di stato civile del comune di Arezzo siano causati soltanto da impedimenti tecnici, come la mancanza dei registri vidimati. Precisiamo comunque che si tratta di ritardi non giustificati in quanto non è necessaria la stipula di regolamenti comunali ad hoc ma per legge si applica automaticamente alle unioni civili quanto previsto per il matrimonio civile. Siamo a conoscenza di altri comuni della provincia in cui sono già state fissate le date delle celebrazioni per i prossimi mesi (esempio Cortona e Civitella in val di Chiana) mentre in città come Bologna e Milano sono già state celebrate le prime».

Si precisa inoltre, come previsto dalla legge, che le celebrazioni delle unioni civili devono avvenire nelle stesse modalità e alle stesse condizioni in cui vengono celebrati i riti del matrimonio civile e pertanto, se richiesto dalle parti, deve essere garantita anche la possibilità di utilizzare le stesse sale pubbliche e comunali predisposte per i matrimoni.

Come ricordato anche dal Consiglio di Stato, è esclusa categoricamente la possibilità di una cosiddetta “obiezione di coscienza” da parte del sindaco a procedere con la costituzione dell'unione civile, la celebrazione deve avvenire alla presenza di due testimoni, di fronte al sindaco o all'ufficiale di stato civile (o suo delegato) che deve indossare la fascia tricolore a tracolla.


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