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Cronaca venerdì 15 maggio 2015 ore 14:07

A processo due aretini per la morte di Martina

Conclusa ad Arezzo l’indagine sulla morte della giovane deceduta all'alba del 3 agosto 2011 cadendo dal sesto piano di un hotel a Palma di Maiorca



AREZZO — I due giovani di Arezzo avrebbero mentito sulle circostanze della tragica morte di Martina Rossi.

Sono stati mandati a giudizio con decreto di citazione dal pm Biagio Mazzeo. Si tratta degli aretini Federico Basetti e Enrico D'Antonio, 23enni. Il loro sarà il primo processo legato alla scomparsa di Martina. Quello che all'inizio venne ritenuto un incidente o addirittura un suicidio, nei mesi e anni successivi ha assunto una fisionomia ben diversa. La tesi della procura di Genova e di quella di Arezzo che indaga per ragioni di competenza territoriale, è che Martina sia scivolata mentre cercava di fuggire da un tentativo di violenza sessuale. Le negligenti indagini della polizia spagnola, l'omertà e l'insensibilità dei giovani, amici o occasionali conoscenti, che quella notte ebbero un ruolo diretto o comunque di testimoni, avevano fino ad oggi impedito di chiarire le circostanze della tragedia.

Basetti e D'Antonio dovevano fornire indicazioni circa il comportamento e gli spostamenti dei loro due amici Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi sospettati di aver cercato di violentare Martina. Nel decreto di citazione il pm Mazzeo sottolinea che i due hanno aiutato gli amici a nascondere la verità.

La svolta è arrivata dopo le indagini svolte dall'avvocato Stefano Savi legale incaricato dai genitori, e dal lavoro della polizia.  Vennero identificati tutti i ragazzi presenti in albergo e sei mesi dopo, il 7 febbraio 2012, Albertoni, campione di motocross, e Vanneschi, operaio, furono convocati in qualità di testimoni. Nella saletta di attesa vennero piazzate delle microspie. I due iniziarono a parlare: "I poliziotti mi hanno detto che non ci sono segni di violenza sessuale". È il passo falso: gli inquirenti non avevano mai parlato di abusi su Martina. Secondo il pm Mazzeo, dunque, il tentato stupro è solo l'antefatto. Martina avrebbe provato a sfuggire all'aggressione passando da un balcone all'altro, ma perdendo l'equilibrio è precipitata nel cortile dell'hotel.


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