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Sport giovedì 27 maggio 2021 ore 12:40

Le prime impressioni sul tecnico Amaranto

Marco Mariotti ha fatto una buona impressione. Si definisce uomo di popolo, dai giocatori vuole grinta determinazione e attaccamento alla maglia



AREZZO — Se il buon giorno si vede dal mattino Marco Mariotti nella prima uscita di presentazione alla città ci ha fatto una buona impressione. Il nuovo coach amaranto è partito con il piede giusto dimostrandosi una persona concreta con idee molto chiare. Orgoglioso di allenare l’Arezzo (chi non lo sarebbe in serie D) manda subito due segnali alla città e alla tifoseria: fatti e non parole, gioco e risultati in campo.

L’allenatore dell’Arezzo mostra grinta e determinazione, è cosciente che non ha alcuna possibilità di sbagliare ma questo non lo spaventa (almeno in apparenza). Prima ancora di costruire la squadra e cercare i punti in un campionato tosto come quello della serie D (almeno fino al 28 giugno senza alcuna illusione per il ripescaggio) capisce che la priorità va data ai tifosi e alla città. Ad oggi esiste solo diffidenza e lui lo sa ma non si nasconde “conosco l’attaccamento del popolo aretino alla maglia… io e il mio staff daremo oltre il 130% per questa causa… siamo l’Arezzo la squadra da battere.

Parole forti e chiare, sa che il lavoro e l’attaccamento alla maglia sono le uniche cose che possono riavvicinare i tifosi alla sua squadra. Si definisce uomo di popolo e dal primo impatto avuto siamo certi che curerà molto il rapporto con la città e la sua tifoseria. Non possiamo negare che una squadra senza tifosi al proprio fianco non va lontano mentre la totale condivisione degli obbiettivi aiuta molto a superare gli ostacoli lungo tutto il campionato.

Non risponde alla domanda sul modulo che utilizzerà ma sottolinea che il bel gioco deve essere la priorità abbinata all’avversario che hai davanti ogni domenica. L’Arezzo si dovrà adattare ad esso e alla battaglia che ogni settimana sarà chiamato ad affrontare e vincere.

Mariotti è già al lavoro per allestire una rosa super competitiva valutando gli over che sposeranno la causa amaranto come Cutolo e Pinna al di là della categoria, e gli under del settore giovanile con le qualità tecniche adatte al campionato di serie D. I giocatori, dice il mister, devono essere funzionali alle proprie caratteristiche e non al modulo. I giovani avranno un ruolo importante nella rosa della squadra visto il regolamento e per questo De Vito alla presentazione di Mariotti ha parlato di contatti con Genoa e Inter.

Il nuovo corso, se sarà serie D, partirà a metà luglio con le visite mediche in città per poi andare in ritiro in provincia luogo ancora da scegliere ma Pieve Santo Stefano potrebbe essere molto vicino alle caratteristiche che sta cercando la società.  

Paolo Nocentini
© Riproduzione riservata


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