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Attualità lunedì 18 gennaio 2021 ore 13:40

Vaccino Moderna, partita la somministrazione

Volontari del 118 i beneficiari delle dosi. Le operazioni si svolgono nella tenda della Protezione Civile allestita fuori dal Pronto Soccorso



AREZZO — Arrivato e somministrato. Stamani al San Donato sono state iniettate le prime dosi del vaccino realizzato da Moderna. La Regione Toscana ha stabilito che questo siero debba essere destinato ai volontari del 118 e in moltissimi hanno risposto presente.

Ad assistere alle prime vaccinazioni lo stato maggiore della Asl Toscana Sud Est. Il direttore generale Antonio D'Urso, quello sanitario Simona Dei e il capo del 118 Massimo Mandò.

L'arrivo del vaccino di Moderna placa un po' i malumori per la riduzione di quello della Pfizer-Biontech. Infatti, nei giorni scorsi, la Asl Tse aveva sospeso la somministrazione del siero dopo che il colosso farmaceutico aveva annunciato un minor numero di dosi per l'Italia. A tal proposito il direttore Antonio D'Urso tranquillizza sul fatto che l'azienda sanitaria ha le scorte necessarie per garantire il richiamo a tutti i vaccinati.

"Le differenze tra i due vaccini - spiega Simona Dei - sono minime.  Entrambi hanno come componente principale l’mRNA (RNA messaggero) incapsulato in liposomi (nanoparticelle di grasso) così come hanno lo stesso meccanismo di azione.
L’efficacia e la tollerabilità dei due vaccini è pressoché identica e pure gli effetti collaterali, definiti minimi.
Differenze ci sono, invece, per quanto riguarda la conservazione. Mentre il prodotto Pfizer-Biontech necessita di temperature super fredde (- 75 gradi), il vaccino Moderna può essere tenuto a - 20 gradi, quindi anche in un congelatore ad uso domestico".

Cambiano anche quantità e tempi dei richiami. Quello Pfizer, per essere efficace, ha bisogno di due dosi da 30 microgrammi inoculate a 21 giorni di distanza, mentre il Moderna viene somministrato in due dosi da 100 microgrammi con un intervallo di 28 giorni.

Soddisfatto anche il direttore del 118 Massimo Mandò che ribadisce come la sua struttura, ed i volontari che ne fanno parte, abbiano aderito prontamente alle vaccinazione. Anche la scelta del luogo dove vengono somministrate le dosi non è casuale. "Siamo animali da prima linea, la tenda per noi è un luogo naturale e poi non intralciamo il lavoro ordinario all'interno dell'ospedale" ha precisato lo stesso Mandò.

Insomma, da oggi ad Arezzo c'è un vaccino in più. Ricordiamo che per il momento le dosi sono riservate a personale sanitario, Rsa, Ra. Bene, ma non basta per garantire l'immunità alla popolazione. Tra i vaccini in arrivo c'è anche quello di AstraZenica, che dovrebbe essere autorizzato dall'Ema (l'Ente europeo) e dall'Agenzia Italiana del Farmaco entro fine gennaio, solo a quel punto, e fermo restando le conferma delle dosi dagli altri produttori, le Asl potranno iniziare a programmare una vaccinazione di massa.


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Simona Dei sui primi vaccini Moderna ad Arezzo
Massimo Mandò sui primi vaccini Moderna ad Arezzo

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