L’ultimo treno della sinistra del PD
di - giovedì 15 dicembre 2016 ore 14:22
L’editore nel chiedermi di tenere questo blog avrà pensato che avrei scritto solo di viaggi. E’ vero, da oltre dieci anni, ho lasciato la politica e vado alla ricerca con i miei viaggi certo di geografia fisica ma anche di geografia della mente. E l’ultimo libro che ho scritto “Quell’idea che ci era sembrata cosi bella” porta infatti il seguente sottotitolo: Da Berlinguer a Renzi il lungo viaggio". Ed eccomi qui con questa riflessione dedicata alla sinistra del PD.
Cari Cuperlo, Speranza, Rossi e anche Emiliano candidati alla segreteria in alternativa a Renzi, vorrei farvi una semplice domanda:
Qualcuno di voi è disponibile a sacrificare qualcosa per unire la sinistra? La sinistra si presenta, ancor più dopo il referendum, dispersa, troppo divisa, non protagonista. Ognuno si muove per conto proprio. E badate bene questo è un dato che non riguarda semplicemente le sorti individuali di ognuno di voi, bensì la capacità del Pd di raccogliere forze e consensi per politiche riformiste, necessarie in Italia e in Europa. Allora voglio precisare meglio la mia domanda. Si andrà al congresso del PD ed è indispensabile tentare di unire le componenti di sinistra attorno a contenuti programmatici, in primo luogo al diritto ad un lavoro stabile, innanzi tutto per i giovani , un welfare che abbia nelle politiche sociali e nella sanità fondamenti universalistici.
Volete presentarvi al congresso come alternativa seria e credibile al segretario Renzi? Non potete farlo annunciando ognuno la propria candidatura! È necessario un solo candidato della sinistra e che sia portatore di una concezione del partito che lo radichi nel territorio, costruisca reali sedi di discussione e decisione, valorizzi la militanza e realizzi ovunque il promesso albo degli elettori. Un partito moderno non può vivere come un insieme litigioso oppure unito in modo acritico attorno al leader del momento. Su questa strada alla lunga non si vince contro i populismi: perde qualsiasi leader se il partito esiste solo come un annuncio e dà il meglio di sé soltanto nei momenti delle primarie.
Di fronte a questi compiti la sinistra nel Pd non può presentarsi al congresso tra pochi mesi con due o tre progetti e candidati alla carica di segretario. Sarebbe davvero una scelta imperdonabile nei confronti di chi ha fiducia e guarda a noi. Bisogna perciò dar prova di lungimiranza e responsabilità. Lo dico a Cuperlo a Speranza, Emiliano e al mio caro amico Enrico Rossi. Imboccate la strada del confronto, realizzate una proposta unitaria. È questo l’invito che rivolgo a tutti noi, ed anche a chi, deluso, si è ritirato dall’impegno nel Pd. Questo è il momento di un impegno comune, convinto, appassionato. Non deludeteci.