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Attualità venerdì 05 marzo 2021 ore 12:00

Sindaco al Governo: salvare le scuole dei borghi

Marco Ermini sindaco di Castiglion Fibocchi
Marco Ermini sindaco di Castiglion Fibocchi

Ermini: rischio chiusura per istituti dei paesini. Appello raccolto dai deputati Mugnai e D’Ettore (FI) che si rivolgono al ministro dell’istruzione



CASTIGLION FIBOCCHI — L’ansia si presenta ogni anno. Formare la prima elementare è un problema, i bimbi sono pochi e c’è il rischio di non riuscire a costituire la classe secondo i parametri stabiliti che prevedono almeno 15 alunni per ogni sezione. Ma nei piccoli paesi questi numeri sono alti. Il pericolo di veder chiudere le scuole dei borghi - anche quando sono all’avanguardia e ben attrezzate - è reale.

Un timore che agita anche il centro valdarnese di Castiglion Fibocchi. E così il sindaco ha deciso di scrive ad Anci (l’associazione nazionale comuni italiani) e ai parlamentari aretini D’Ettore e Mugnai per sollecitare il governo a cambiare le regole e ridurre il numero minimo di alunni per la formazione delle classi. Appello, quello di Marco Ermini, subito raccolto dai deputati di Forza Italia che hanno annunciato di voler presentare una interrogazione al ministro dell’istruzione.

“L’indice di denatalità ormai evidente da anni sull’intero territorio nazionale porta a non poche conseguenze negative sotto diversi profili non solo nel Comune di Castiglion Fibocchi, ma in tutti i piccoli borghi” scrive il sindaco del borgo. “Quello che mi preme portare all’attenzione del Governo è come la mancanza di nascite porta sul mio territorio al pericolo, ogni anno, di non veder riconosciuta la sezione della prima classe della scuola primaria.

Ben consapevole che la normativa in materia venne adottata per scongiurare il pericolo delle cosiddette “classi pollaio”, di contro, però, non tiene conto, a mio modesto parere, del numero minimo previsto per la formazione della sezione in piccoli comuni non rientranti nei casi previsti dal testo normativo come eccezioni.

La legge di settore emanata ben undici anni fa non teneva conto certo del range di nascite sul territorio nazionale che si è venuto a verificare negli anni successivi per cui ad oggi rimane lontana dalle realtà numeriche che stiamo vivendo.

Oggi, alla luce delle prescrizioni e limitazioni imposte dalla terribile pandemia, ci rendiamo conto di quanto siano importanti e fondamentali le strutture scolastiche decentrate, immerse nel verde che sono in grado di garantire la massima sicurezza ai nostri figli. A maggior ragione adesso dovrebbero essere incentivate e rivalutate le classi con numeri non elevati di studenti.

Io e il mio assessore alla scuola e all’istruzione – aggiunge Marco Ermini - siamo molto preoccupati nella previsione che, se continuano così le cose, arriverà a breve l’anno in cui non ci verrà riconosciuta la prima classe di scuola primaria, comportando a cascata anche la perdita della scuola secondaria di primo grado e la scuola dell’infanzia. Un comune senza scuola è un paese che muore! Senza considerare il disagio agli studenti di ogni ordine e grado e alle famiglie costrette ad accompagnare i propri figli e alle scuole nel capoluogo Arezzo distante 15 km.

Questo nessun amministratore può permetterselo per il bene del proprio borgo e dei propri cittadini. A Castiglion Fibocchi – sottolinea il primo cittadino - la mia amministrazione fin dal suo insediamento ha intrapreso un percorso di vicinanza alle famiglie e agli studenti di ogni ordine e grado. Abbiamo avviato un processo di statalizzazione della nostra scuola dell’infanzia da sempre presente sul territorio in forma privata parificata, per garantire a tutti un’istruzione pubblica. Avremo così un polo scolastico completo dall’infanzia alla terza media.

Questo rischio incombente non ci permette neanche di investire in progetti a lungo termine per la nostra cittadella della scuola. Abbiamo la fortuna di avere un polo scolastico all’avanguardia, collegato dall’Infanzia alla scuola secondaria di primo grado, con la presenza di una palestra recentemente rinnovata e ristrutturata, la biblioteca, campi gioco esterni, aule dotate di lavagne LIM e touch screen, aula di informatica; portiamo avanti un progetto di madrelingua inglese gratuito dalla prima classe primaria alla terza classe secondaria. Le associazioni sul nostro territorio partecipano attivamente alla vita del nostro polo scolastico contribuendo con importanti donazioni.

Perdere la nostra scuola per noi vorrebbe dire perdere il cuore del nostro paese. Spero che questa mia possa essere portata all’attenzione del Parlamento e del Governo, convinto che non sia solo un problema che investe Castiglion Fibocchi, ma anche le migliaia di piccoli comuni sparsi sul territorio nazionale. Solo con la modifica dei numeri minimi previsti dal Dpr del 2009 si possono mantenere aperte le scuole di paese, risorse indispensabili per ogni comunità ed evitare, così, la centralizzazione dell’istruzione nei grandi centri che provocherebbe, inevitabilmente – conclude Ermini -, la formazione di classi pollaio fatte uscire dalla porta, ma che si apprestano, così facendo, a rientrare dalla finestra”.


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