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Attualità martedì 04 agosto 2015 ore 10:50

I pendolari chiedono aiuto alle amministrazioni

Comitato Pendolari entra nel dibattito tra Milighetti e Nucci,“Basta polemiche, chiediamo alle amministrazioni di affiancarsi nelle nostre proteste”



CASTIGLION FIORENTINO — Nei giorni scorsi l’assessore comunale di Castiglion Fiorentino Devis Milighetti si era pronunciato su una protesta con la regione Toscana e Trenitalia per i recenti disservizi nei trasporti ferroviari. In seguito a questo l’avv. Domenico Nucci (Lista Senza Partiti) è stato critico dei confronti dell’Assessore Milighetti il quale lo inviata a pensare pensare alla viabilità del Comune, alla buche e a migliorare la viabilità in tutta l’area comunale.

I pendolari dal canto loro per si schierano dalla parte dell’Assessore Milighetti e dicono: “Sono 200mila i viaggiatori che in Toscana prendono i treni locali, 55mila sono abbonati pendolari e tra questi ci sono anche tanti cittadini dei comuni della Valdichiana e di Arezzo.

Leggendo il comunicato firmato dall'avv. Domenico Nucci (Lista Senza Partiti) del 30 Luglio 2015, critico sul fatto che un assessore comunale si interessi anche di trasporti ferroviari, ci sentiamo in dovere di fare qualche precisazione, visto che siamo tra quelli che sono costretti a prendere i treni tutti i giorni. Da anni i comitati pendolari dell’area aretina accusano le amministrazioni locali di averli lasciati soli nel confronto/scontro con i gestori del servizio e con la Regione. Questo accade perché non ci sentiamo un fenomeno “extra-territoriale”, ma siamo cittadini che per varie ragioni si vedono costretti a viaggiare, alla stregua degli automobilisti, o di altre categorie che hanno necessità di spostarsi con regolarità.

Le pessime condizioni di viaggio del trasporto locale su rotaia in queste ultime settimane hanno attirato l'attenzione dei media e non perché dei "baronetti" fanno i capricci per viaggiare su poltroncine in pelle di coccodrillo, ma perché centinaia di viaggiatori sono sottoposti a temperature infernali nelle carrozze blindate, viaggiano in piedi su diverse tratte, subiscono regolarmente ritardi pesanti, viaggiano in condizioni di sicurezza alquanto precarie visti gli ultimi accadimenti come porte di treni che a 160 km/h si staccano o come treni bloccati a pochi passi da incendi boschivi.

Quindi, prendendo nettamente le distanze da quella che a noi è parsa una polemica politica o personale, vogliamo affermare con fermezza che a nostro avviso è doveroso che le amministrazioni locali affianchino i pendolari nelle loro “battaglie”, e ciò può e deve avvenire in maniera non subalterna rispetto ad altre priorità come la cura delle strade comunali.

Allo stesso modo, sulla Stazione Alta Velocità MedioEtruria, riteniamo che fare o non fare una stazione nuova, avere l'Alta Velocità nelle attuali stazioni, fare o non fare il sotto-attraversamento fiorentino, realizzare o meno la stazione Foster a Firenze, sono temi che direttamente o indirettamente gravano sui viaggiatori pendolari e non che subiranno i disagi e le penalizzazioni di tutte le scelte che saranno prese. Ma anche chi non viaggia e le economie dei territori periferici toscani potranno essere avvantaggiati o penalizzati dalle scelte prese in quanto potranno creare o meno nuove opportunità di sviluppo e favorire o penalizzare indotti economico-sociali. Ma come possono gli amministratori locali disinteressarsi di questo “macro sistema” (come lo definisce lei) e subire e basta scelte di altri che ricadranno sui loro territori e sui loro cittadini?

Auspichiamo che i sindaci e gli assessori ai trasporti della Valdichiana e di Arezzo possano presto avviare una conferenza permanente intercomunale sul trasporto pubblico al fine di superare la tradizionale visione di “campanile” e unire le idee e le risorse per una visione più moderna e globale della amministrazione dei territori. Siamo convinti che tutto ciò non influirà sull’attenzione e sull’efficacia che gli stessi amministratori locali potranno e dovranno garantire alla manutenzione delle strade di loro competenza.

Escludere i pendolari – concludono - dall'attenzione delle rappresentanze comunali in momento in cui “chiedono aiuto”, equivale a calpestarne la dignità”.


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