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Attualità giovedì 16 aprile 2020 ore 20:37

Casa Pia, Ghinelli e D'Urso si "pizzicano"

Botta e risposta tra sindaco e direttore generale della Asl sulla polemica innescata dalla presidente della Casa di riposo in seguito al primo contagio



AREZZO — Colpa d'Alfredo. Così cantava Vasco Rossi e con molta probabilità aveva ragione lui. Sì, perché i "contendenti" si chiamano Alessandro e Antonio e sono rispettivamente sindaco e direttore generale della Asl e per entrambi la colpa è dell'altro. Ma per cosa? "Il sasso" lo ha lanciato ieri sera Paola Petruccioli, presidente della Casa Pia, ospite della consueta conferenza stampa di Ghinelli. La giovane avvocatessa, commentando il primo contagio alla Casa di riposo cittadina, non ha mancato di polemizzare con la Asl per il ritardo nelle risposte sui tamponi eseguiti e sulla carenza di materiale di protezione. Non fa una piega. Tutto lecito e puntale, anche perché conoscere nell'immediato se un paziente è positivo permette di isolarlo ed evitare così ulteriori contagi. Sta di fatto che la Asl la settimana scorsa ha avuto grossi problemi ad analizzare i tamponi ed è stata costretta a rivolgersi ad un laboratorio esterno per velocizzare le letture. Caso ormai arcinoto a tutti e andare a "girare il coltello nella piaga", adesso, non serve a nessuno.  Per dovere di cronaca diciamo che il motivo del contendere era legato ad un caso asintomatico, mentre oggi i positivi alla "Fossombroni" sono saliti a sei, tra cui due pazienti e quattro sanitari.

Per continuare sulla schermaglia, stamani D'Urso non ha perso tempo ed ha replicato alla Petruccioli rimandando al Comune, titolare e gestore della Casa Pia, le responsabilità per l'organizzazione e l'approvvigionamento del materiale di protezione per la struttura. Come dire, la colpa non è mia ma sono subito intervenuto a risolvere un problema.

Apriti cielo e spalancati terra. Ghinelli non ci sta e basta una domanda sull'argomento che il sindaco prende fuoco ed entra a gamba tesa su Antonio D'Urso, rispedendo al mittente tutto ciò che lo stesso aveva affermato in merito alle problematiche inerenti la "Fossombroni". Della serie, ognuno si prenda le proprie responsabilità. 

Dopo questo "avvincente" battibecco, una riflessione viene spontanea. Ma che dovrebbero dire Benini a Bucine e Chiassai a Montevarchi che si trovano un'ottantina di malati Covid nelle loro Case di Riposo? Per non parlare, poi, delle vittime che hanno dovuto contare fino ad oggi nelle rispettive Rsa.

Ad onor del vero il sindaco montevarchino di cose ne dice, e parecchie. Non perde occasione per lanciare "missili terra-aria" a Rossi, Saccardi e alla stessa Asl. E forse, proprio tutti i torti non li ha. 

Di cose da fare e migliorare ce ne sono molte anche in ambito sanitario. L'organizzazione dei tamponi nelle Rsa, probabilmente, doveva essere gestita meglio ma è pur vero che siamo in piena emergenza e pertanto alle polemiche meglio rispondere con i fatti.

Insomma, è tutta colpa d'Alfredo.

Comunque Il buon Antonio D'Urso, che non è della zona, ha imparato una cosa: agli aretini si può dire tutto, o quasi, ma mai toccare la Casa Pia.


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