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Attualità venerdì 02 maggio 2025 ore 12:47

Come scoprire i segreti della biologia molecolare

​Studenti, biologi e medici a confronto per scoprire i segreti della biologia molecolare. L’incontro si terrà al San Donato il 5 maggio



AREZZO — Toccare con mano il mondo della biologia molecolare e il ruolo che svolge nella cura delle persone. È questo l’obiettivo dell’evento “Patologia clinica molecolare e formazione scolastica: l’ospedale San Donato incontra il corso di biotecnologie sanitarie dell’ITIS Galileo Galilei” che si terrà lunedì 5 maggio all’auditorium dell’ospedale con inizio alle 9,30.

La giornata vedrà una prima parte nella quale gli studenti del corso di biotecnologie sanitarie presenteranno gli esperimenti effettuati nell’ambito del progetto PNRR “Biologia molecolare e tecniche di analisi del DNA”. Esperimenti resi possibili grazie al laboratorio DNA-Lab interno all’ITIS e interamente dedicato a questo tipo di esperienze. La seconda parte della giornata vedrà, invece, gli interventi di medici e biologi dell’ospedale che illustreranno la realtà del Laboratorio Analisi del San Donato diretto dal dr. Agostino Ognibene e le applicazioni della biologia molecolare nella patologia clinica. L’iniziativa è dedicata agli studenti dell’ultimo anno dell’istituto Galilei che frequentano il corso in biotecnologie sanitarie.

I biologi molecolari dell’ospedale San Donato, nel corso degli ultimi anni scolastici, sono stati ospitati nel laboratorio della scuola Galilei dove studenti e studentesse, sotto la guida del prof. Lucio Milani, docente di laboratorio di biologia, hanno mostrato la loro attività.

«Entrare nei laboratori ospedalieri permette agli studenti di fare esperienze più approfondite rispetto al programma ministeriale – spiega il dr. Alessandro Pancrazzi, Responsabile UOS Patologia Clinica Molecolare del P.O. San Donato di Arezzo -. Quando il prof. Lucio Milani ci ha chiesto la possibilità di aprire le porte dei nostri laboratori per visite guidate destinate agli studenti, abbiamo subito accettato perché è una importante occasione per mostrare l’importanza della figura professionale del biologo molecolare nelle diverse discipline mediche operanti nell’ospedale di Arezzo. Nei nostri laboratori gli studenti hanno l’opportunità di verificare in prima persona le diverse attività che svolgiamo. La biologia molecolare è fondamentale in vari percorsi diagnostici terapeutici ed è utile per una diagnosi accurata e per individuare il farmaco più idoneo nella cura di patologie come ad esempio quelle oncologiche e neurologiche».

L’evento rappresenta anche una occasione di orientamento professionale per gli studenti. «Sapere cosa è la biologia molecolare, cosa studia e come si impiegano i dati permette al giovane che si appresta a scegliere un corso universitario di valutare se possiede una “vocazione” per questa carriera impegnativa ma affascinante - prosegue il dr. Pancrazzi -. Abbiamo coinvolto anche i medici che spiegheranno l’utilizzo dei dati di laboratorio. L’obiettivo è illustrare la formazione e il possibile scenario di lavoro: e cioè se io mi laureo in biologia, cosa faccio in ospedale e cosa si fa ad Arezzo. È un modo per valorizzare una professione e una disciplina poco conosciuta ma fondamentale nella cura delle patologie, oltre a far conoscere le prospettive professionali: le figure del biologo e del biotecnologo sono molto richieste in ambito sanitario».

La giornata del 5 maggio sarà l’occasione, per professionisti di laboratorio e medici, per illustrare le principali applicazioni di analisi e la gestione del dato molecolare per l’attività assistenziale con un focus sul ruolo della biologia molecolare in campo terapeutico in oncologia e in altre discipline come neurologia, ematologia e in ambito di consulenza genetica. Nella seconda sessione dei lavori si tratterà anche l’importanza dell’applicazione di tecniche di biologia molecolare in ambito microbiologico finalizzata a offrire gli strumenti appropriati alla gestione terapeutica condotta dal medico infettivologo.
«Nel laboratorio di Arezzo abbiamo genetiste che studiano l’ereditarietà di una malattia e il rischio di insorgenza, nella stessa famiglia, di alcuni tipi di tumore come quelli a prostata, mammella e ovaio – prosegue Pancrazzi -. In questi casi si attiva una consulenza genetica con possibilità di screening a livello familiare e l’inserimento dei soggetti a rischio in un percorso di monitoraggio e sorveglianza. In Italia la ricerca di predittività è disciplinata per alcuni tipi di tumore nei quali la familiarità è cruciale: sono test che servono per aiutare la diagnosi e individuare eventuali fattori di ereditarietà avviando così un monitoraggio familiare più stretto rispetto alla popolazione totale. Sono test che sono appropriati solo in casi selezionati per scopo terapeutico e preventivo».
«I dati derivati dalle analisi di biologia molecolare, e inerenti le mutazioni geniche, forniscono indicazioni per la corretta scelta terapeutica e permettono di attuare quella che è chiamata medicina di precisione – aggiunge Pancrazzi -. Una terapia, infatti, può essere diversa per lo stesso tumore da una persona all’altra: grazie alla biologia molecolare in alcuni casi si può evitare o ridurre la chemioterapia e individuare terapie personalizzate. La possibilità di indirizzare la corretta strategia terapeutica permette, in alcuni casi, di evitare lunghi periodi di chemioterapia con risvolti positivi in termini di benessere e riduzione di effetti collaterali. Questo approccio ha permesso di allungare l’aspettativa di vita per molte tipologie tumorali».

«Agli studenti voglio dire che la professione del biologo molecolare può dare grandi soddisfazioni ma richiede molto studio, sacrifici e una formazione per definizione continua perché ogni settimana emergono nuove conoscenze scientifiche e soluzioni terapeutiche e il biologo deve stare costantemente al passo con le novità del settore» conclude Pancrazzi.


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