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Attualità martedì 23 novembre 2021 ore 17:20

Contro le malattie la prevenzione parte a scuola

Torna il progetto Giona

Il progetto Giona torna in classe. Si inizia dai corretti stili di vita per dare battaglia a patologie oncologiche e cardiovascolari



AREZZO — Il progetto Giona, nonostante la pandemia, non si è mai fermato. E questa mattina è stata presentata la nuova edizione per il triennio 2022-2024. Tra le novità un'altra scuola che è entrata nel circuito dell'iniziativa. Infatti, al Liceo Redi, al Piero della Francesca e all'Itis Galilei si affianca adesso la Media Francesco Severi.

L'iniziativa è promossa dal 2015 dal Rotary con il Calcit in sinergia con la Asl Toscana Sud Est ed è supportata dall'Ufficio scolastico provinciale, da Federfarma e dalla Fondazione Cesalpino.

Lo slogan dice tutto "La prevenzione al primo posto. Informare per prevenire" ed il focus del progetto sono le Giornate oncologiche aretine: il 13 maggio 2022, il 12 maggio 2023 e il 10 maggio 2024.

Il progetto si basa, infatti, su dei concetti cardine "noi siamo quello che mangiamo, beviamo, respiriamo: ma ce lo siamo dimenticati. Alla buona dieta mediterranea preferiamo il 'cibo trash' e ne paghiamo le conseguenze: in termini di malattie oncologiche, cardiovascolari e di qualità della nostra esistenza".

Quindi, Giona si snoda nelle scuole, tra gli studenti delle superiori e delle Medie per investire sulla prevenzione primaria, "sponsorizzando" corretti stili di vita. Ci saranno perciò altri tre anni di impegno quotidiano per spiegare le buone ragioni che portano a correggere il proprio quotidiano, per sottoporsi a screening o vaccini, ma anche per informare sui servizi esistenti, sui percorsi di accesso alle cure, sulle varie forme di supporto quando si è colpiti da una malattia. 

Gli Istituti sono promotori dell'azione di informazione e prevenzione, gestita in forma di laboratorio, finché si arriva addirittura ad un cambio di paradigma: sono proprio i ragazzi e le ragazze a dire ai genitori e agli adulti in generale di non bere e fumare. E' stato il professor Massimo Gallorini, per anni docente dell'Itis e adesso alla guida dell'associazione Arte e Coscienza, a suggerire la necessità di un tale progetto a lunga durata e lo ha chiamato Giona in maniera evocativa, dato che si tratta del nome del profeta "ribelle" come le cellule tumorali.

La prevenzione quindi, in questa iniziativa ben radicata nell'Aretino, comincia dall'età adolescenziale per avere uomini e donne di domani consapevoli e maggiormente protetti. 

Claudia Martini
© Riproduzione riservata


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Torna il progetto Giona

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