Politica giovedì 25 gennaio 2024 ore 20:32
Disco verde alla lottizzazione San Lazzaro
Approvato in consiglio comunale la pratica per la costruzione di una struttura di vendita. La superficie destinata all’attività, circa 1.300 mq
AREZZO — Terminata la votazione, iniziata nelle ultime due sedute dello scorso anno, del piano di lottizzazione relativo all’ambito produttivo in località San Lazzaro. La pratica urbanistica prevede la costruzione di una media struttura di vendita con una superficie destinata all’attività di circa 1.300 metri quadrati.
“In pochi mesi abbiamo visto due nuovi insediamenti del genere – ha rilevato Giovanni Donati. Non siamo contro a queste soluzioni che possono portare beneficio economico ma andrebbe prevista l’impossibilità di bypassare le norme sui parcheggi, sulle aree verdi e sulla permeabilità dei suoli. Monetizzare a scapito di queste fattispecie genera problemi. Avete confermato la linea di andare avanti comunque nel cambiare la destinazione di certe aree. Tutte le osservazioni che questa pratica si porta dietro dimostrano che qualche dubbio è venuto pure ad altri”.
Anche Marco Donati ha rilevato che la “nostra posizione odierna fa il paio con quella tenuta sulla pratica analoga di via del Gavardello. È giusto incentivare la volontà di intrapresa economica ma è vero che a seconda del momento vissuto lo strumento urbanistico diventa importante per tenere conto di molte variabili. Lungo l’asse viario dove sorgerà la nuova struttura operano realtà commerciali che esercitano un servizio ‘pubblico’. Le due varianti, una dietro l’altra, non vanno nella direzione di salvaguardarle. Nel territorio ci sono già 21 strutture di medie dimensioni e aggiungerne altre impatterà non sulla grande distribuzione ma sulla piccola”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli ha ricordato che “è il Consiglio Comunale a essere titolare del diritto alla trasformazione del suolo. Questa amministrazione elimina un problema che persiste da 20 anni, che coinvolge la riqualificazione di un’area e che non ha trovato in passato soluzioni. Non dobbiamo spaventarci che ci siano strutture commerciali come questa diffuse nel territorio. L’operazione non ha niente di straordinario, interviene in un tessuto già urbanizzato, peraltro mentre l’area Lebole subisce una frenata, ci ricorda che non abbiamo tempo da perdere ma l’obbligo di dare corso alle iniziative che arricchiscono il tessuto economico e imprenditoriale”.
Se per Simon Pietro Palazzo “la delibera conferma quanto Arezzo attragga investitori importanti”, per Alessandro Caneschi “al netto dei problemi sollevati da Giovanni Donati, a cui aggiungo quello della viabilità, la zona ospita già negozi e attività di vicinato che non inducono a dare un giudizio positivo sulla pratica”.
Per Roberto Cucciniello “tra via del Gavardello e San Lazzaro, due sigle commerciali hanno scelto di investire ad Arezzo, lo fanno di sicuro dopo avere svolto accurate indagini di mercato e questo testimonia la vitalità e l’appetibilità del territorio”.
La delibera ha ottenuto 17 voti favorevoli e 10 contrari.
Parte il procedimento di variante al piano strutturale, illustrato dall’assessore Francesca Lucherini, per consentire l’ampliamento degli spazi aziendali lavorativi di un’impresa di consolidata tradizione nel tessuto produttivo locale e operante anche sui mercati internazionali. “La zona è già urbanizzata, con destinazione produttiva, il progetto salvaguarda la fascia di rispetto relativa alla vicinanza del torrente Sellina. In tre anni non abbiamo portato solo due supermercati, peraltro ubicati ai due lati della città. La nostra è una pianificazione a 360 gradi che risponde alle esigenze di tutte le imprese, per il loro sviluppo economico e le ricadute occupazionali sul territorio”.
“È singolare – ha rilevato Alessandro Caneschi – come nel 2020, in sede di approvazione degli strumenti urbanistici, l’amministrazione comunale abbia dato parere negativo ad analoga richiesta. Com’è che oggi cambia totalmente indirizzo? Non ho la presunzione di dire che non sia successo in passato ma che oggi si smentisca il parere dei progettisti che hanno lavorato al piano strutturale, scelti da questa maggioranza, è quanto meno singolare”. Perplessità sollevate anche da Marco Donati e Giovanni Donati: “ben venga il dinamismo degli imprenditori ma qua siamo costretti a veder confermata la nostra previsione su un piano operativo che fa acqua da tutte le parti e che non a caso costringe i cittadini a seguire la strada, costosa, delle varianti”.
“In urbanistica tutto è migliorabile e perfettibile – ha ricordato Roberto Severi – magari 4 anni fa possono essere prevalse considerazioni legate alla presenza di un percorso fluviale. Adesso andiamo a favorire opportunità di lavoro alla luce delle esigenze di espansione di un’azienda”.
“L’area oggetto dell’osservazione del 2019 – ha replicato l’assessore Francesca Lucherini – interessava anche la fascia di rispetto del Sellina e questo aveva probabilmente destato alcuni dubbi. Adesso il perimetro di tutela fluviale viene rispettato così come la fascia destinata ai parcheggi pubblici. Credo dunque che una riconsiderazione sia legittima. Anche alla luce del fatto che l’alternativa all’ampliamento per l’azienda rischierebbe di essere la delocalizzazione”.
Il Pd e Scelgo Arezzo hanno annunciato la loro non partecipazione al voto. Al momento della votazione è mancato il numero legale.
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