Attualità giovedì 07 luglio 2022 ore 20:30
E' emergenza incendi, 70 roghi in meno di un mese
La Cisl insiste sulla necessità per i vigili del fuoco di più personale, mezzi e l'istituzione di "almeno tre squadre Aib" per la provincia di Arezzo
AREZZO — È emergenza nazionale sul fronte degli incendi di vegetazione e boschivi, anche la provincia di Arezzo è colpita in questi ultimi giorni da costanti roghi che mettono a durissima prova gli uomini e le donne dei vigili del fuoco. A lanciare l’allarme è David Mencarelli, coordinatore generale Fns Cisl di Arezzo. Dal 15 giugno sono stati circa 70 gli interventi per placare le fiamme in tutta la Provincia di Arezzo, che hanno interessato un’ estensione di circa 30 ettari di superfici bruciate.
“Purtroppo le risorse umane sono al minimo, i mezzi necessitano di stanziamenti per la manutenzione e per l’acquisto, e il fuoco divampa in tutta la provincia - spiega Mencarelli - mettendo a rischio la buona riuscita del Soccorso Tecnico Urgente (Soccorsi a persona, Incidenti Stradali, Incendi Abitazione e Fabbriche). Non possiamo più tollerare una mancata programmazione delle assunzioni, un taglio alle risorse per automezzi e attrezzature e soprattutto ad una mancata presenza di squadre aggiuntive nella Campagna Antincendio boschivo 2022.”
Da 15 anni la Squadra Boschiva è stata eliminata, di fatto l’unico organo che garantiva in tempi rapidi un pronto intervento per incendi di sterpaglie e boschi, lasciando alle squadre ordinarie il Soccorso tecnico Urgente.
“Quella che avvertiamo è una mancanza, dovuta alla miopia dell’amministrazione e a una inadeguata Convenzione Regionale, che non prevede nessuna squadra Vigili del Fuoco per l’Anticendio Boschivo. Questo crea un pericolo oggettivo per la popolazione e per l’economia del nostro territorio - precisa Mencarelli. - Facciamo dunque un appello ai nostri rappresentanti nel Governo Italiano, ai Consiglieri Regionali affinché si attivino per far pervenire le risorse per una imminente istituzione di almeno tre squadre Aib di Vigili del Fuoco composte da quattro vigli. Per supportare il lavoro enorme che quotidianamente stiamo affrontando, dovrebbero essere dislocate nelle zone più a rischio: Sede Centrale (Arezzo), zona Valdarno e zona Valdichiana. Concludo riflettendo sul fatto che nel momento emergenziale nel quale ci troviamo, non si dovrebbe parlare di pianificazione ma solo di interventi.”
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