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Attualità mercoledì 09 dicembre 2020 ore 20:30

Lavoro, il Covid miete le assunzioni

Diminuite del 2% le aziende che prevedono ingaggi. Flessione maggiore nella ristorazione e nel turismo. Richiesti soprattutto operai specializzati



AREZZO — I numeri parlano chiaro. Il Covid sta provando duramente l'economia aretina e di conseguenza anche il mondo del lavoro. Sono 890 le assunzioni programmate dalle imprese della provincia nel mese di dicembre, mentre saranno 3.850 quelli previsti per il trimestre dicembre 2020-febbraio 2021.

Le entrate saranno inferiori del 31% in meno rispetto a quelle del novembre (300 in meno in termini assoluti) e del 33% rispetto al dicembre dello scorso anno (440 in meno in termini assoluti).Il dato aretino è comunque leggermente migliore di quello nazionale che vede nel mese di dicembre una flessione , rispetto all’anno scorso, del 36%

“Il rapporto Excelsior relativo al territorio aretino - spiega il Presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi - segnala la crescente difficoltà che stanno subendo le entrate previste dalle imprese per le restrizioni imposte a diverse attività economiche con lo scopo di fronteggiare la seconda ondata pandemica. Scende, infatti, anche la quota di imprese che programmano assunzioni che adesso si attestano sull’8%, in calo di 2 punti percentuali rispetto al dicembre dello scorso anno. Tornando alle entrate programmate, come era prevedibile, la flessione appare più marcata nel comparto dei servizi ( che comprende anche il commercio) con una media del - 38%, mentre nel manifatturiero è di circa dieci punti percentuali più bassa (-28%). Ma sono soprattutto i servizi di ristorazione quelli turistici a far registrare una contrazione particolarmente pronunciata: le entrate di lavoratori dovrebbero diminuire infatti del 55% rispetto allo scorso anno. Per tutti i settori una prima, positiva, inversione di tendenza potrà certamente arrivare con gli interventi previsti nei decreti Ristori ter e quater, ma è evidente che solo la piena operatività della campagna di vaccinazione anti Covid -19 e la conseguente ripresa della mobilità interna e di quella internazionale potranno ridare slancio ai settori maggiormente colpiti.”

Nel 29% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 71% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Le entrate previste si concentreranno per il 51% nel settore dei servizi (450 in valore assoluto) e per il restante 48% nel manifatturiero (430). Entrambi i comparti evidenziano un calo della domanda di lavoro rispetto al dicembre dello scorso anno, più consistente nei servizi (-38%) rispetto al manifatturiero (-28%).

All’interno del manifatturiero, al comparto industriale sono riferibili il 41,6% delle assunzioni mentre il restante 6,7% è riconducibile alle costruzioni. Nei servizi il commercio ha una quota sul totale delle assunzioni provinciali del 18%, i servizi di alloggio, ristorazione e turistici il 10,1%, i servizi alle impese il 13,5% ed infine i servizi alla persona il 9%.

Le figure professionali più ricercate sono “Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie della moda” (11% del totale), “Commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all'ingrosso” (10%), “Cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (9%) ed “Operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori” (9%).

Rispetto al dicembre del 2019 non cambiano molto le preferenze delle aziende per quanto riguarda i titoli di studio: le richieste di laureati rappresentano il 9,6% del totale (nel 2019 erano il 9,5%), i diplomati sono i più richiesti e rappresentano il 42% delle entrate previste (37,5% nel 2019), le qualifiche professionali scendono dal 28,5% del dicembre 2019 al 21% di quest’anno, ed infine le figure professionali per le quali non è previsto uno specifico titolo di studio si attestano al 29,2%, in crescita rispetto al 24,5% dello scorso anno.

“L'incertezza del quadro economico - conclude Marco Randellini, Segretario Generale dell’Ente - sta pesantemente condizionando il mercato del lavoro della nostra provincia. Una situazione estremamente preoccupante, che potrebbe aggravarsi con la fine del blocco dei licenziamenti previsto per il prossimo marzo. In questo scenario, quindi, acquisiscono un ruolo determinante gli interventi nazionali e quelli europei per supportare il nostro sistema economico. Oltre a quelli destinati a sostenere le imprese maggiormente in difficoltà, sono gli interventi per la green economy e per la digitalizzazione delle imprese quelli che potranno risultare strategici dal punto di vista occupazionale".


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