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Attualità giovedì 20 giugno 2019 ore 15:22

Fondi Ue per la lotta alla marginalità sociale

Il progetto di aiuto ai senza fissa dimora. Lucia Tanti: “Una rivoluzione copernicana: dall’emergenza alle azioni strutturate”



AREZZO — Il Comune, con l'assessorato alle politiche sociali, in collaborazione con l'associazione culturale del Bangladesh, l'associazione D.o.g. e Fraternità Federico Bindi onlus, mettono in campo una serie di azioni rivolte ai senza fissa dimora. 

"L'obiettivo - sottolinea l’assessore Lucia Tanti -  è quello di giungere a una rivoluzione copernicana nell'approccio al problema, ovvero passare dalla gestione dell'emergenza a qualcosa di strutturato che mira alla presa in carico e al potenziamento delle capacità della persona, fino a una residenza stabile. Primo dato importante: soggetti diversi lavorano nell’interesse di Arezzo e in vista di soluzioni comuni. Secondo aspetto: lo avevamo detto e abbiamo mantenuto la promessa, ovvero che il dormitorio non avrebbe esaurito le nostre risposte. E ora, arrivano 150mila euro di fondi europei, intercettati grazie all’ottimo lavoro degli uffici comunali, per darne di ulteriori. Destineremo queste risorse a misure e percorsi di accompagnamento e reinserimento”.

"Il progetto di contrasto alla marginalità sociale - sottolinea una nota dell'amministrazione comunale- vede come protagonisti un gruppo di coordinamento che monitorerà l’andamento generale del progetto stesso e il budget, costituito da un rappresentante per ciascuno dei soggetti sopra menzionati, e un’equipe multi-professionale, che si riunirà una volta al mese, costituita da due assistenti sociali e da un operatore designato da ogni partner. Questo gruppo operativo sarà chiamato a valutare i soggetti segnalati dai servizi sociali e selezionare quelli da prendere in carico. Questi ultimi saranno i destinatari delle azioni individuali tese al superamento del disagio e al recupero di autonomia e autodeterminazione. L’equipe valuterà anche la possibilità e le modalità di coinvolgimento dei medici di famiglia e di operatori sanitari al tavolo di lavoro, per le situazioni più complesse che richiedono interventi sociali integrati con prestazioni e monitoraggi di tipo medico". 

L'associazione culturale del Bangladesh, l'associazione D.o.g. e Fraternità Federico Bindi onlus si occuperanno di gestire tre sportelli d'ascolto rivolti ai senza fissa dimora.


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