Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 10:01 METEO:AREZZO14°  QuiNews.net
Qui News arezzo, Cronaca, Sport, Notizie Locali arezzo
giovedì 28 marzo 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Il papà di Ilaria Salis in tribunale a Budapest: «Speriamo di ottenere i domiciliari»

Attualità sabato 08 aprile 2017 ore 22:30

Nasce il progetto di ricerca "Su-portarsi"

Il progetto nasce dall'incontro tra un gruppo di ricercatori dell’area educativa e un gruppo di pazienti oncologici



AREZZO — Il Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell'Università di Siena, con sede ad Arezzo, è impegnato da circa un anno nel progetto di ricerca "Su-portarsi", nato dall'incontro tra un gruppo di ricercatori dell’area educativa e un gruppo di pazienti oncologici. Oltre alla comunità dei medici che costruiscono conoscenza scientifica, oltre alle comunità dei volontari che mettono a disposizione tempo e conforto, si può pensare a comunità di pazienti interessati a organizzare il loro sapere, la loro conoscenza pratica e il loro sentire? Quando si parla di cancro è necessario includere le prospettive di cui sono portatori i pazienti? Sono le domande che pazienti e ricercatori universitari si sono posti lavorando insieme e alle quali cercheranno di rispondere nel workshop “Community care. Storie di apprendimento”, che si terrà ad Arezzo lunedì 10 aprile dalle ore 9 nella sala dei Grandi del campus del Pionta (viale Cittadini).

«Ad Arezzo si è costituita una comunità di pratiche, un’aggregazione informale di persone che condividono un problema e all'interno della quale i partecipanti imparano insieme agli altri e dagli altri – spiega la direttrice del Dipartimento universitario Loretta Fabbri - . Si parte dall’assunto che il confronto, il dialogo, la conversazione sono generativi di sapere, di forza e potere. Insieme si sperimenta un approccio socialmente condiviso alla malattia – prosegue la professoressa - dove i ricercatori assumono il ruolo di facilitatori di processi emancipativi di persone che condividono "un’avversità" eche intendono interpretarsi, ‘al di la della flebo’, come soggetti, che vogliono apprendere insieme come gestire una traiettoria di vita inquietante e incerta, che vogliono diventare pazienti competenti, membri di una comunità che può contare sui saperi e sulle esperienze di tanti».

Al workshop nel campus del Pionta parteciperà anche la dottoressa Ada Manfreda, che a Foggia conduce un’esperienza simile a quella di Arezzo interessandosi di narrative di malattia. Un incontro che vuole essere la premessa per la costituzione di un network nazionale di comunità di pazienti oncologici. Interverranno anche il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli e il medico Pier Guido Ciabatti. 


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno