Attualità sabato 14 febbraio 2015 ore 15:00
"Arezzo necessita di ritrovare la propria banca"

Le Acli aretine esprimono preoccupazione per le sorti di un ente che negli ultimi anni ha tradito la sua vocazione
AREZZO — "In questa delicata fase di commissariamento vissuta da Banca Etruria, la politica deve dimostrare senso di responsabilità e capacità di ricostruire". Ad affermarlo sono le Acli aretine in una nota esprimendo "forti preoccupazioni per le sorti dell'istituto di credito cittadino. Il pensiero è rivolto infatti al personale, ai collaboratori, ai piccoli risparmiatori, alle imprese e, in generale, ad un ente tanto importante nella storia di Arezzo ma il cui futuro appare oggi incerto e imprevedibile perché legato alle dinamiche tecniche del commissariamento. Questo nonostante che, nel corso degli anni, Banca Etruria abbia lentamente perso il proprio ruolo di banca del territorio e per il territorio, tradendo in parte quella storia e quella funzione a cui si erano ispirati i suoi padri fondatori costruendone e rafforzandone la presenza, l'efficacia e il successo. L'enorme passivo in cui versa la banca, gravato da sofferenze e perdite, è il frutto di gestioni manageriali totalmente inadeguate e di scelte spregiudicate che nel corso del tempo hanno progressivamente eroso il patrimonio della banca allontanandola dalla sua naturale vocazione popolare e facendola precipitare nel baratro".
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