Attualità mercoledì 28 settembre 2016 ore 09:41
Pato, il combattente non ce l'ha fatta
Il bulldog francese, tornato a casa grazie al microchip dopo anni di lontananza, è morto ieri per problemi ai reni. La sua è una storia da Libro cuore
AREZZO — I tre anni di lontananza da casa, girovagando chissà dove, lo avevano debilitato e fatto ammalare e ieri Pato è morto.
Pato è un bulldog francese balzato agli onori della cronaca aretina, ma non solo, tre anni fa quando scomparve da casa. I suoi proprietari lo hanno cercato per anni e nel maggio scorso finalmente è stato ritrovato. Era a Napoli, nel quartiere Portici. Un ragazzo lo aveva visto mentre dormiva su un materasso e attraverso la Asl è riuscito a trovare i proprietari, la famiglia aretina Petrai.
Ma Pato, tornato finalmente a casa, ha dato subito segno di non stare bene. Problemi renali lo hanno sfiancato e ieri, a Pisa, mentre era sottoposto a dialisi in una struttura specializzata, si è spento.
Pato ha rappresentato una grande speranza per tutti coloro che hanno perso un animale e continuano a cercarlo senza sosta. Per lui, nell'ottobre 2013, erano arrivati volontari da tutta Italia, per cercarlo nelle campagne aretine; i padroni avevano affittato un’ape-vela con la gigantografia di Pato e avevano promesso una ricompensa di 2000 euro per chi lo avesse trovato. Ma senza risultato.
Sui Social, anche attraverso un'apposita pagina, "Gli Amici di Pato", le ricerche erano continuate senza sosta. Fino al 2 maggio scorso, quando la famiglia Petrai ha ricevuto quella telefonata che apre il cuore: Pato era vivo. E così, come un miracolo da Libro cuore, Pato torna tra i suoi affetti più cari.
Ma ormai è provato. Ieri se ne è andato, lasciando un grande vuoto nella sua famiglia, ma anche nelle migliaia di persone che hanno seguito la sua incredibile storia. Pato è stato il cane di tutti, di tutti quelli che amano gli animali e di quelli che ancora credono nelle storie a lieto fine.
Simona Buracci
© Riproduzione riservata
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