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Attualità lunedì 16 novembre 2020 ore 14:42

"Riaprire la caccia" l'appello di Confagricoltura

Dall'incontrollata riproduzione dei selvatici ai gravi danni alle colture. L'associazione chiede che venga ripristinata subito l'attività venatoria



AREZZO — Riaprire subito la caccia di selezione, altrimenti sarà un disastro annunciato per tutte le imprese agricole”.

Questo è l'appello di Confagricoltura Toscana alle Istituzioni dopo che la regione è entrata in zona rossa che ha provocato la dell'attività venatoria in tutto il territorio.

Anche ad Arezzo la situazione inizia a diventare critica. Sempre più spesso di vedono ungulati che attraversano le strade secondarie ma anche le principali arterie cittadine e provinciali. La scarsa pressione venatoria porta il selvatico ad avvicinarsi alle abitazioni e la mancata selezione provoca anche una crescita incontrollata e talvolta smisurata di popolazioni di animali che, oltre ad esser dannose alla propria specie erodendo il biotopo, provocano anche seri problemi agli agricoltori.

Così il grido di allarme di Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.

“Questo periodo è fondamentale non tanto per evitare danni alle colture, quanto per prevenire un’eccessiva riproduzione degli animali. Rischiamo che fra qualche mese il fenomeno sia non più gestibile, con danni incalcolabili per le attività”.

La richiesta è anche alla Regione: “Si faccia portavoce di questa urgenza, non possiamo rischiare che ai danni della pandemia si aggiungano anche quelli alle colture nei prossimi mesi”. Il presidente chiede anche un intervento urgente dell’assessore all’Agricoltura, Stefania Saccardi “per affrontare definitivamente il problema degli ungulati e dei predatori, ormai ingestibili in molte zone della Toscana. Ad oggi - continua Neri - la situazione è insostenibile per tanto agricoltori, che chiedono un risarcimento certo senza che questi siano vincolati a costose, oltre che inefficaci, misure di prevenzione come le recinzioni chilometriche”.


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