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Attualità martedì 18 gennaio 2022 ore 16:58

Sballo del sabato sera: "una ferita per la città"

foto archivio di Piazza della Badia

Lo afferma il direttore della Confcommercio aretina dopo gli ennesimi fatti accaduti in piazza della Badia. "Ci vuole il pugno duro verso i vandali"



AREZZO — Lo sballo del sabato sera torno a far discutere la città che chiede interventi urgenti e mirati nei confronti dei vandali. Dopo gli eventi dello scorso fine settimana in piazza della Badia è Catiuscia Fei, direttore della Confcommercio aretina, ad alzare la voce.

“Le scene di ordinaria follia che, ormai da troppo tempo, si stanno verificando in piazza della Badia sono intollerabili, una ferita al decoro della città e alla dignità di quanti vivono e lavorano onestamente in quell’area. Per questo, chiediamo che sia usato il pugno duro, anzi durissimo, per gli autori degli atti vandalici ai quali abbiamo assistito anche nell’ultimo fine settimana. E ci vuole il pugno duro anche per quanti dovessero favorirli, fossero anche quegli operatori dei locali che non rispettano le regole, per esempio servendo alcolici a minorenni o a persone già in evidente stato di ebbrezza”.

Ma il direttore della Confcommercio aretina non fa di tutta un'erba un fascio e sottolinea come sarebbe un grave errore penalizzare gli operatori che gravitano in quell'area e che sempre più spesso sono vittime dei vandali.

"Sarebbe un errore punire allo stesso modo, insieme ai colpevoli reali, anche gli imprenditori corretti, quelli che lavorano onestamente rispettando ogni normativa e che hanno tutto da guadagnare nel ripristino di ordine e sicurezza nella piazza. Per cui, diciamo sì a presidio della piazza, controlli, sanzioni anche molto pesanti laddove occorressero, ma siamo contrari a provvedimenti restrittivi che penalizzino tutti indistintamente. Ricorrere, per esempio, alla chiusura coatta dei locali della piazza ci pare la strada meno democratica e giusta da percorrere. La presenza di bar, negozi, ristoranti, botteghe qualifica i quartieri e rappresenta anzi un presidio indispensabile del territorio e un argine importante contro il degrado di ogni genere. Se il degrado c’è, dobbiamo metterci a indagarne le radici con obiettività ma senza pregiudizi e senza per forza dover cercare un capro espiatorio nel gioco del tutti contro tutti”.


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