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Attualità venerdì 24 ottobre 2025 ore 12:00

​Tumore al seno, come conoscere diagnosi e cura

All’Auditorium del San Donato focus sull’esperienza del Gruppo Oncologico Multidisciplinare senologico nell’ambito della Breast Unit provinciale



AREZZO — Nel mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la Asl Toscana sud est ha organizzato all’Auditorium dell’ospedale San Donato di Arezzo l’incontro “La multidisciplinarietà nel percorso di diagnosi e cura: l’esperienza del GOM senologico di Arezzo nell’ambito della Breast Unit ”. L’iniziativa, rivolta alla cittadinanza e alle associazioni, ha rappresentato un momento di informazione e confronto per far conoscere da vicino il lavoro del Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM) e, grazie all’approccio integrato con la Breast Unit, l’efficacia della diagnosi e della cura del tumore alla mammella. L’evento si inserisce nel Mese Rosa, periodo tradizionalmente dedicato alla prevenzione del tumore al seno: una patologia in lieve crescita (tra lo 0,2 e lo 0,4% l’anno), ma con una mortalità in costante diminuzione (−1,2-1,3% ogni anno) grazie ai progressi della ricerca, dei protocolli terapeutici e alle diagnosi sempre più precoci.

L’incontro ha ribadito l’importanza della prevenzione e della partecipazione ai programmi di screening, strumenti fondamentali per ridurre il rischio e migliorare la qualità di vita delle donne. In linea con le indicazioni dell’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO), l’attività oncologica della Asl Toscana sud est si basa sui Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM), che garantiscono continuità tra le diverse fasi della diagnosi e della cura. Il GOM senologico di Arezzo riunisce oncologi, chirurghi, radiologi, radioterapisti, genetisti, psicologi e altri professionisti che lavorano insieme per offrire a ogni paziente un percorso completo e personalizzato, integrato con la Breast Unit, dedicata alla presa in carico più efficace e individualizzata.

“Con questa iniziativa abbiamo voluto riaffermare l’impegno della Asl Toscana sud est nel promuovere la cultura della prevenzione e nel garantire percorsi di cura di qualità – sottolinea Barbara Innocenti, direttrice sanitaria della Asl Toscana sud est –. Il lavoro del GOM senologico si fonda sulla collaborazione interdisciplinare, elemento essenziale per assicurare una presa in carico appropriata e personalizzata delle pazienti. Allo stesso tempo, il coinvolgimento della cittadinanza rappresenta un tassello fondamentale per diffondere una corretta informazione dei nostri percorsi di cura e diagnosi e, quindi, rafforzare il rapporto di fiducia con il sistema sanitario pubblico”.

“La presa in carico multidisciplinare rappresenta la chiave di volta nel trattamento del tumore al seno – spiega Carlo Milandri, direttore dell’Oncologia medica del San Donato –. Solo attraverso il confronto continuo tra professionisti possiamo assicurare alle nostre pazienti la migliore strategia terapeutica possibile, basata sulle più recenti evidenze scientifiche e sui bisogni individuali. I dati ci confortano: a fronte di un lieve aumento dei casi, la mortalità continua a diminuire grazie alla diagnosi precoce e a percorsi sempre più efficaci”.

“La prevenzione resta la prima forma di cura – aggiunge Giovanni Angiolucci, direttore dell’Unità di Diagnostica Senologica dell’Ospedale di Arezzo –. L’adesione allo screening mammografico è determinante: permette di individuare la malattia nelle fasi iniziali, quando è più facilmente trattabile. Il programma, rivolto alle donne tra i 45 e i 74 anni, continua a dare risultati molto positivi. La nostra raccomandazione è di partecipare senza esitazione”.

“L’ospedale San Donato è da sempre impegnato nel garantire percorsi di diagnosi e cura fondati sulla collaborazione e sulla centralità della persona – conclude Alessio Cappetti, direttore dell’ospedale San Donato di Arezzo –. Il GOM senologico rappresenta un modello virtuoso di lavoro di squadra e di qualità clinica. Iniziative come questa rafforzano il legame tra ospedale e territorio e contribuiscono a diffondere una cultura della prevenzione, fondamentale per la salute delle donne”.


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