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Attualità martedì 23 maggio 2017 ore 21:30

Vaccini, Tanti: "Positiva la scelta del governo"

Lucia Tanti: ​“I bambini da 0 a 6 anni, per poter frequentare il nido e la scuola materna dovranno essere sottoposti a 12 vaccini obbligatori”



AREZZO — “La scelta del governo è stata finalmente chiara –  ha dichiarato l'assessore alle politiche sociali, scuola e famiglia Lucia Tanti –. I bambini da 0 a 6 anni, per poter frequentare il nido e la scuola materna dovranno essere sottoposti a 12 vaccini obbligatori, pena la mancata iscrizione.

Il comune di Arezzo per le proprie scuole, grazie al lavoro della giunta e della maggioranza, in particolare dei consiglieri comunali di Oraghinelli, aveva praticamente introdotto un principio di questo tipo nel regolamento sui criteri di accesso agli asili e alle scuole per l’infanzia comunali: in quest’ultimo è previsto infatti un esplicito richiamo, in tema di obbligatorietà dei vaccini, alla normativa sovra-ordinata. E adesso è intervenuta quella statale a togliere ogni dubbio”.

“Da ora subentra il problema di garantire l’applicabilità della normativa – ha aggiunto Tanti –, che essendo stata adottata con decreto legge è già effettiva. Essa coinvolge enti e istituzioni come Asl e scuole ma soprattutto i genitori che dovranno dimostrare, per i loro bambini, la regolarità del libretto delle vaccinazioni o, in caso contrario, ottemperare o ancora, se non lo fanno, vedere i loro figli esclusi o sottostare a sanzioni in caso di scuola dell’obbligo. È per questo che nei confronti delle famiglie va proposto un grande progetto di sensibilizzazione a livello nazionale che si fondi su dati scientifici consolidati e che metta in risalto l’importanza della salute pubblica. I genitori devono capire che è un aspetto positivo distinguere tra opinioni personali e regole condivise. Su alcune questioni non ci si può appellare a convinzioni ideologiche o retaggi culturali: i vaccini rappresentano un passo fondamentale, supportato dalla comunità scientifica, per garantire ai figli, e all’intera comunità, una vita sana. Tuttavia, se questo principio vale per i vaccini deve valere tout court, anche in ogni altro caso, penso ad esempio ai bambini rom, per i quali si tollera da più parti che svolgano accattonaggio e non frequentino la scuola dell’obbligo e questo in nome di abitudini consolidate di un gruppo etnico o culturale. Oppure per alcune cure in ambito femminile che un certo fondamentalismo di tipo islamico vorrebbe negare o costringere in percorsi ad hoc”.

“Non credo possa essere messo in discussione – ha concluso – il significato della scuola come istituzione che garantisce crescita culturale. Dunque, le nuove generazioni devono essere messe in condizione di frequentarla. A prescindere da tutto. Quindi mi aspetto dalla regione Toscana e dal governo nazionale gli stessi coraggio e determinazione”.


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