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Attualità martedì 24 marzo 2020 ore 08:20

Valanga di richieste di cassa integrazione

Alessandro Mugnai, segretario provinciale Cgil

Sindacati presi d'assalto dalle aziende aretine. Non mancano le imprese che "ci marciano". Il punto del segretario Cgil, Alessandro Mugnai



AREZZO — Stretta del Governo e sindacati presi d'assalto. 

Concitazione, pressioni, polemiche e tanta confusione. Adesso l’obiettivo principale è rispondere alle esigenze di aziende e privati per limitare quanto più possibile le ricadute economiche legate allo stato d’emergenza.

“Siamo perfettamente consapevoli della criticità del momento ma vanno stabilite in modo chiaro le priorità” – afferma Alessandro Mugnai, segretario provinciale della Cgil – “per questo, insieme a Cisl e Uil, abbiamo chiesto un ulteriore incontro con il Ministero, così come abbiamo inoltrato specifiche domande a Sindaco e Prefetto, rappresentanti rispettivamente di cittadini e Stato. Qualora le nostre richieste restino disattese, non escludiamo di procedere allo sciopero” .

La settimana si è aperta con decine di domande di cassa integrazione da parte di aziende che, secondo quanto stabilito dal decreto "Cura Italia", hanno diritto ad accedere agli ammortizzatori sociali.
Il problema, ora, è stabilire chi abbia diritto di accesso a tali ammortizzatori e come procedere all'erogazione.
L’attività sarà svolta di concerto da sindacati, considerati oggi strutture indispensabili per gestire questa emergenza, e Inps che, però, sta già riscontrando enormi difficoltà poiché il numero verde, al quale i cittadini dovrebbero fare riferimento, non è ancora attivo.

Moltissime le aziende di industria, artigianato e commercio che hanno fatto domanda di cassa integrazione. Tuttavia, sebbene sono molte le realtà che rientrano nelle aree produttive indispensabili, non tutte avrebbero i requisiti per accedere agli ammortizzatori sociali. Conseguenza di ciò è la difficoltà di gestire in tempi rapidi la situazione. 

In questo momento, poi, si riscontrano anche insistenti forzature da parte di imprese di svariate categorie economiche che fanno di tutto per rientrare nella casistica necessaria ad ottenere l'assistenza economica.
Non mancano anche le aziende che “ci marciano” e sfruttano l'emergenza sanitaria per ottenere gli ammortizzatori sciali.

“Umanamente parlando capisco perfettamente la preoccupazione degli imprenditori aretini. Altresì trovo vergognoso il cinismo di alcuni che fanno vere e proprie pressioni per poter accedere agli ammortizzatori sociali pur non avendone il diritto” – tuona Alessandro Mugnai.

“Bisogna stabilire delle priorità che non lasciano spazio all’interpretazione e questo soprattutto per evitare che qualcuno si approfitti dell'emergenza.  Anche perché - prosegue Mugnai -  c’è ancora da capire come l’Inps intenderà gestire le liquidazioni.
Prima del Coronavirus l'Ente impiegava 2 o 3 mesi prima di anticipare le somme dovute ai lavoratori, qualora l'azienda non avesse le possibilità di liquidarle. Oggi, con l’emergenza in atto, è impensabile che le imprese possano fare fronte a questi esborsi. Pertanto, riteniamo che l’Inps debba trovare soluzioni alternative nel più breve tempo possibile a tutela dei lavoratori e delle famiglie coinvolte.

Ancora tutto in divenire quindi. Non resta che attendere per vedere l’evoluzione degli eventi e, soprattutto, sperare in una collaborazione di intenti che si riveli quanto più efficace possibile.


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