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Politica martedì 03 marzo 2015 ore 13:42
"Ex Lebole diventi sede di un polo sanitario"
Lo dice la candidata a sindaco di Arezzo, per la lista civica “Dalle chiacchiere alle soluzioni", Maria Cristina Nardone
AREZZO — "Il piano per l’area ex Lebole giace inerme da anni e ora, guarda caso a 2 mesi dalle elezioni, sembra arrivare la svolta, se così possiamo definirla - scrive la candida a sindaco -L’Anas ha infatti dato l’ok al ribassamento del raccordo. Una notizia che permetterebbe, è d’obbligo il condizionale, al Comune di Arezzo di approvare il piano in Consiglio. Di fatto, però, il tempo a disposizione del Comune è molto ristretto, viste le imminenti elezioni. Prevedere in quest’area tre scatoloni per aziende, un grande parcheggio e case popolari non ci sembra una soluzione ai problemi di questa città – commenta Maria Cristina Nardone - Innanzitutto perché l’area è strategica, ma questo aspetto non viene affatto valorizzato. E’ la porta della città, vicino c’è la piccola stazione di Pescaiola, che potrebbero servire a far arrivare conferenzieri o turisti per il Centro Affari Convegni. E cosa ci mettiamo? Si parla di attività commerciali già esistenti in città: Esselunga e Butali. Farne un’area esclusivamente commerciale non porterebbe nuova ricchezza o nuovo lavoro, perché si tratterebbe di un mero trasferimento di esercizi già presenti ad Arezzo. E poi residenze popolari: ma i lavori non inizieranno prima di molti anni e quindi non rispondono nemmeno al bisogno di tante famiglie: qui e ora".
La lista civica ha un’idea diversa per quest’area: un polo sanitario, un mix funzionale tra artigianato, commercio e industria; parcheggi interrati; collegamenti con la stazione.
"Il polo sanitario - spiega la candidata a sindaco - è un progetto che la lista ritiene molto importante, nel momento in cui la sanità ad Arezzo vive momenti non facili, anche a causa della riforma voluta dall’assessore regionale Marroni. Nel polo sanitario potrebbero trovare posto eccellenze aretine. Per esempio il dottor Cerulli, che porta ad Arezzo centinaia di persone, è costretto invece in spazi angusti del San Giuseppe Hospital. Inoltre la Croce Bianca, la cui sede è ormai scomoda per il transito e l’attivazione delle ambulanze; è carente di parcheggi per i volontari, che prendono multe per dare un aiuto ai cittadini"
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