Cronaca venerdì 29 aprile 2022 ore 13:03
Svuotavano ditte e uffici, banda sgominata
Sportelli postali, negozi e aziende: dopo mesi di indagini i carabinieri hanno incastrato i presunti autori di furti tra Grosseto, Livorno e Siena
GROSSETO — Un anno e mezzo di indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Grosseto coi loro colleghi di Pistoia e Arezzo hanno portato a sgominare una banda specializzata in furti in aziende, uffici postali e negozi. Stamani i militari hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari personali emessa dal giudice per le indagini preliminari di Grosseto nei confronti di 8 persone.
A vario titolo sono tutti quanti ritenuti responsabili di 24 razzìe perpetrate o tentate nelle province di Grosseto, Livorno e Siena. Per tre di loro la misura è di custodia cautelare in carcere, per due consiste nell'obbligo di dimora nel comune di residenza, mentre per gli altri tre nel divieto di dimora nella provincia di Grosseto.
L’indagine ha preso le mosse a seguito dell'impennata di episodi di furto in danno degli uffici postali. Uffici periferici, magari nei comuni più piccoli della Maremma. Loro entravano, tagliavano la cassaforte e portavano via i contanti. Le investigazioni hanno portato a individuare un'organizzazione articolata, ruotante attorno a tre fra le persone raggiunte oggi da misura, mentre altri collaboravano anche saltuariamente o ricettavano la refurtiva.
Il modus operandi era sempre lo stesso. Per i colpi, tutti perpetrati nella notte, la banda usava veicoli a loro volta rubati con targhe sostituite, rubate anche queste. Guanti e volto coperto garantivano di non essere riconosciuti attraverso le telecamere, i cui obiettivi erano talvolta oscurati con vernice spray. Miravano ad attrezzature, rame e metalli, gasolio, motori marini, 9 in tutto trafugati tra l'altro da cantieri e rimessaggi tra Scarlino e il Livornese e restituiti ai proprietari.
Ma i malviventi non disdegnavano i generi alimentari. Oltre, naturalmente, ai contanti. Il valore complessivo di tutta la refurtiva supera i 200mila euro. Nelle perquisizioni condotte stamani sono stati rinvenuti attrezzi da lavoro tra flessibili, trapani, demolitori e via dicendo, una pistola con munizioni a salve, 15 quadri con autentica per i quali è stato interessato il nucleo dei carabinieri a tutela patrimonio culturale (Tpc) di Firenze, circa 2.400 litri di gasolio e circa 4.000 euro in contanti.
L’esecuzione dei provvedimenti ha coinvolto circa 40 carabinieri in divisa e in borghese e le operazioni sono state seguite dall’alto da un elicottero del 4° nucleo elicotteri dei carabinieri di Pisa. I soggetti destinatari della misura, indagati per i reati di furto, tentato furto e ricettazione, sono da considerarsi presunti innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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