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Attualità venerdì 12 marzo 2021 ore 15:56

Partite Iva aretine in protesta a Roma

Gervasi: "Basta con i miseri ristori, servono concreti indennizzi per salvare la imprese. Rivendichiamo la dignità del lavoro"



ROMA — Le Partite Iva dicono basta. Non ce la fanno più ad andare avanti senza certezze e senza un reale e concreto sostegno. Così ieri, in piazza del Popolo a Roma, si è tenuta una manifestazione nazionale. Presente anche una nutrita delegazione di Partite Iva aretine guidate da Stefano Vaiani, coordinatore di Apit Arezzo. 
"Durante la nostra permanenza a Roma (zona gialla) impressionante constatare le centinaia di attività già chiuse con cartelli di vendesi o affittasi a testimoniare l'ormai irreversibile conseguenza delle scelte sbagliate del nostro Governo".

Apit Italia ha puntato il dito sulla mancanza di ristori per le Partite Iva e sulla necessità che il nuovo governo provveda ad indennizzare concretamente queste piccole imprese che altrimenti rischiano di cessare l'attività,

"I miseri ristori non bastano, sono necessari indennizzi su perdita di fatturato rispetto al 2019, le Pmi sono ferme da 12 mesi e non hanno più risorse per rimanere aperte - afferma l'aretino Massimo Gervasi, presidente di Apit Italia. A tante attività commerciali gli sono stati notificati gli sfratti per morosità, la dimostrazione che il governo ha fallito anche con il credito d'imposta per gli affitti. Chiediamo - prosegue Gervasi- che il governo vigili sulle banche sull'erogazione del finanziamento con la garanzia dello Stato, poiché alcune banche hanno preteso spese di istruttoria e polizze assicurative".

Alla manifestazione di Apit Italia hanno aderito anche molti imprenditori del territorio aretino: del mondo dello sport (chiusi da 8 mesi) , della ristorazione, albergatori, agenzia di viaggio, ma anche avvocati e commercialisti. 

Apit Italia non era a Roma solo per manifestare. Importante l'incontro presso il Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali. A spiegare come è andato l'incontro Morena Berneschi, responsabile delle Relazioni Istituzionali.
"Abbiamo chiesto qual è il cambio di passo che il governo Draghi porterà al nostro Paese. Perché le Partite Iva sono oggi a manifestare a Roma, unicamente per rivendicare la Dignità del Lavoro! Trascorso un anno dal primo lockdown, l’Italia è ancora in emergenza Covid. Possibile che un Comitato Tecnico Scientifico composto da 450 esperti, non conosca il senso della Pianificazione e Programmazione? Le Partite Iva chiedono certezze (e non confuse promesse di riaperture al 27 marzo) e Protocolli di Sicurezza da rispettare per la libertà di lavorare, la libertà di vivere una vita sana di sport e salute, la libertà di andare a scuola per istruirsi e diventare cittadini migliori.
Non accetteremo oltre che ci venga chiesto di non vivere per non morire!".


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