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Cronaca sabato 06 settembre 2014 ore 13:12

Pedopornografia, arrestato un 37enne fiorentino

L' indagine ha portato alla luce 12 immagini e 119 video pedopornografici estremamente espliciti, che ritraevano minori, anche in tenerissima età



AREZZO — Il personale della sezione specializzata nella repressione dei reati compiuti in danno di donne e minori della Squadra Mobile di Arezzo ha arrestato un 37enne fiorentino residente ad Arezzo. 

L'uomo era già stato indagato in passato per stalking e, ritenuto un pedofilo, ed era stato sottoposto ad indagine. 

L' indaginè della mobile ha portato alla luce 12 immagini e 119 video pedopornografici archiviati sui quattro distinti supporti. I poliziotti si sono trovati di fronte immagini e filmati estremamente espliciti, che ritraevano minori, anche in tenerissima età, coinvolti in attività sessuali. Per l'uomo sono immediatamente scattate le manette e  oltre all'arresto per detenzione di materiale pornografico, i poliziotti hanno contestato al 37enne la condivisione di parte del materiale in rete, utilizzando programmi cosiddetti "peer to peer".

L'inchiesta è partita da Ferrara, dalla segnalazione alla polizia del caso di una ragazzina, che aveva confidato alle assistenti sociali di aver avuto rapporti telefonici con un toscano, un amico della madre conosciuto in chat . La ragazzina era già seguita da psicologi e specialisti perché in passato aveva subito abusi sessuali da parte del padre. L'uomo arrestato, nonostante avesse saputo della sua giovane età, le aveva fatto esplicite richieste a sfondo sessuale, comprese fotografie che la ritraessero nuda. 

E' possibile, secondo gli inquirenti, che ad inviare le foto della ragazzina possa essere stata la madre: aspetto questo su cui sono in corso approfondimenti investigativi proprio da parte della Mobile ferrarese. Dopo l'apertura dell'inchiesta, la polizia coordinata dalla Procura distrettuale di Bologna (competente per pedopornografia) ha svolto accertamenti per verificare l'attendibilità della ragazzina: in queste audizioni, con l'aiuto di psicologi infantili e gli specialisti già seguivano la ragazzina, lei ha confermato alla polizia le confidenze fatte all'assistente sociale. 


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