Sport lunedì 30 gennaio 2023 ore 08:10
Piccolo Arezzo, sono tutti responsabili
La sconfitta a Terranuova pericoloso spartiacque del campionato. Cavallino molle in campo, debole di testa. Tredici finali per non fallire la stagione
AREZZO — La sconfitta dell’Arezzo contro il Terranuova Traiana rappresenta un pericolosissimo spartiacque nel campionato in corso che l’Arezzo sta giocando per fare ritorno tra i professionisti.
Di nuovo secondo in classifica a due lunghezze dalla Pianese, vittoriosa sul campo della Sangiovannese, possono diventare cinque mercoledì prossimo quando la squadra di Piancastagnaio recupererà la gara contro il Follonica Gavorrano.
Lo stop subito sul campo dell’ultima in classifica ha ripercussioni immediate e potrebbe averne pesantissime nel destino finale del Cavallino in serie D.
Con il secondo posto in classifica alla 21esima giornata riaffiorano paure dal passato aumentando la pressione su società e squadra per una mancata vittoria finale.
L’aspetto più preoccupante però è un altro, la prestazione tecnica fatta allo stadio “Mario Matteini”.
Arezzo molle in campo, debole di testa, incapace in 97’ di creare vere occasioni da rete.
Forte con le squadre forti e debole con tutte le altre. I campionati però si vincono o si perdono con le squadre piccole e se guardiamo il cammino fatto fin qui dal Cavallino c’è da preoccuparsi.
A questo punto giocatori, qualità tecniche, blasone della squadra, non contano più niente perché in campo la differenza la fa la voglia di vincere il confronto diretto, uno contro uno, con il proprio avversario, la sommatoria ti conduce alla gloria. Lo racconta Oliver Stone e lo interpreta perfettamente Al Pacino nel film “Any given sunday”: per vincere si deve lottare un centimetro alla volta tutti insieme.
L’Arezzo ieri per la seconda volta in campionato ha dimostrato di essere incapace di fare il salto di qualità che ti porta l’allungo finale. Dopo la vittoria sul campo della Pianese l’Arezzo ha fatto un punto in due partite, dopo il successo contro il Follonica Gavorrano accade la stessa cosa.
Due indizi fanno una prova, all’Arezzo fino ad oggi è sempre mancato il colpo del ko per ammazzare il campionato. In verità è accaduto l’esatto contrario: le vittorie contro le dirette concorrenti hanno influito negativamente nell’immediato cammino.
Se fino a qualche giornata fa si poteva dire che c’era tutto il tempo per rimediare, oggi il tempo inizia a mancare e non sappiamo se quello che resta sarà sufficiente per vincere tutto.
Lo stesso Indiani, nel dopo partita, ha ammesso che anche lui può avere delle responsabilità. L’allenatore è la guida e nel bene o nel male è sempre lui che fa le scelte. Cambiare continuamente la formazione di partenza, ogni domenica, non convince.
La rosa dell’Arezzo resta forte tecnicamente, ma la mentalità ad oggi non è né forte ne vincente.
I giocatori hanno le loro responsabilità, quelli scelti per fare la differenza non la fanno e il faro la guida, il capitano Settembrini, spesso in campo sembra non esserlo.
Restano tredici finali, tutte da vincere senza commettere nemmeno un errore. Solo così sogni e speranze del settembre 2022 possono restare ancora in piedi.
Paolo Nocentini
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